Morrissey: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Morrissey==
*Quando canto sul palco [...] è quasi come se diventassi davvero me stesso. Molti dicono che quando sono sul palco si trasformano in un'altra persona... una sorta di finzione. Ma per me non è così. Forse sul palco mi trasformo nel vero Morrissey, nel vero me stesso, la persona autentica... e quando scendo in realtà trovo piuttosto utile recitare. <ref name=Woods>citatoCitato in ''L' importanza di essere Morrissey. Ventotto conversazioni con il leader degli Smiths'', traduttore G. Marano, Isbn Edizioni, 2010.</ref>
*L'industria discografica è piena di odio e gelosia. Tutti quelli che ne fanno parte sono bassisti mancati. Tutti quanti vogliono salire su un palco. <ref name=Woods/>
*In genere si pensa che la [[carne]] non abbia nulla a che fare con gli animali. [...] La gente non si rende conto del modo raccapricciante e spaventoso in cui gli animali finiscono nel piatto... <ref name=Woods/>
*{{NDR|Alla domanda su cos'altro potrebbe fare nella vita}} Niente. Sono completamente privo di talento... è successo tutto per caso: sono uscito dall'ascensore sbagliato. <ref name=Woods/>
*Le manifestazioni pacifiche non servono a niente. Bisogna arrabbiarsi, bisogna diventare violenti, altrimenti che senso ha? Non ha senso manifestare se non finisci sulla stampa nazionale, alla tv o alla radio, o se nessuno ti ascolta o vieni picchiato selvaggiamente dalla polizia. Perciò credo in questi gruppi [[animalismo|animalisti]], ma penso che dovrebbero essere più energici. <ref name=Woods/>
*Restiamo violentemente turbati quando gli [[animale|animali]] mangiano gli uomini, è orribile, è terrificante. Ma allora perché non dovremmo provare orrore quando gli uomini mangiano gli animali? <ref name=Woods/>
*Non mi viene in mente alcun motivo per cui i [[vegetarianismo|vegetariani]] dovrebbero essere considerati effeminati. Perché? Perché ti stanno a cuore gli animali? È una cosa da effeminati? È una caratteristica da debole? Non dovrebbe, e credo sia una tristissima riflessione sulla razza umana il fatto che spesso lo sia. <ref name=Woods/>
*Ho passato gli ultimi diciotto mesi a criticare tutti, a stroncare persone, distruggerle, e alla fine mi sono reso conto che non ha senso. Perché poi le incontri, e scopri che alcune di loro sono molto affabili. Altre invece sono veramente nauseanti. [...] Ma ho una nuova politica. Non voglio più demolire nessuno. [...] E poi ho troppi nemici. È veramente ancoscioso. <ref name=Woods/>
*Personalmente mi ritengo più cinico che romantico e apprezzo molto il valore del sarcasmo. Non sono un allegrone, uno di quelli che diventa l'anima della festa, e suppongo che l'etichetta di deprimente me la sia cercata io. Solo che non mi aspettavo una risposta così generosa! Comunque sia, contesto il fatto di essere l'Ambasciatore dell'Infelicità. <ref name=Woods/>
*Per quanto riguarda la sessualità, è un tema che sento molto. Perciò ho una posizione molto non-sessuale, vedo le persone da umanista. <ref name=Woods/>
*{{NDR|Sullo svago di visitare i cimiteri di Londra}} È un passatempo interessantissimo, posso assicurartelo. Le lapidi hanno una qualità molto onirica. È un piacere privato che io e Howard condividiamo perché siamo due persone così noiose. <ref name=Woods/>
*Spesso mi domando perché il furto nei negozi viene considerato un reato così grave e costruire [[arma nucleare|armi atomiche]] invece no. Dovrebbe essere quello il vero reato, mi pare, e invece non è così. Viviamo in un mondo malato, con una moralità distorta. <ref name=Woods/>
*Mi piace molto il lato piuttosto oscuro della Gran Bretagna. La pioggia, la nebbia e la campagna, il quartiere dei teatri di Londra. Non mi piace nulla di particolarmente progredito. [...] Semplicemente, trovo che le cose sepolte nel passato siano molto più interessanti di quello che c'è in giro oggi. Detesto cose tipo [[McDonalds]]: al mondo dei fast food preferisco quello delle sale da tè. <ref name=Woods/>
*In realtà non ho mai avuto un atteggiamento nei confronti del sesso. Non è mai stato il mio forte... Non ho avuto molto tempo per coltivare un atteggiamento. <ref name=Woods/>
*{{NDR|Alla domanda se ha mai desiderato un amore travolgente}} Sì, l'ho desiderato. Ma nella realtà non capita mai. Per pensare, l'[[isolamento]] è un male necessario. Devo stare da solo. Non riesco proprio a sopportare la compagnia degli altri per troppo tempo. È terribile, ma non posso proprio condividere. A volte avverto la necessità di un coinvolgimento fisico, che però, potrei aggiungere, non accade mai. Adesso è tutto così complicato che spesso mi domando se capiterà mai. Non credo, se proprio devo dirla tutta. Insomma, non molti arrivano a ventotto anni nella mia condizione. <ref name=Woods/>
*Non ho mai studiato musica perché ho sempre voluto conservare un approccio da appassionato. È un'ingenuità che conservo tutt'ora. <ref name=Woods/>
*È difficile descrivere quanto fossi di mentalità ristretta. Specie quando avevo ventuno, ventidue, ventitré anni... Ero completamente solo. [...] A volte torvavo la vita insopportabile. È dura quando le persone proprio non ti piacciono. {{NDR|ridacchia}} Si dovrebbe fondare un sindacato per proteggerci... Ero un adolescente molto profondo, a dir poco... <ref name=Woods/>
*Oggi [...] i [[concerto|concerti]] sono più sfrenati, più forti, più disperati di quanto siano mai stati prima. A quei tempi ogni manifestazione di isteria era organizzata... oggi la follia è una cosa naturale. <ref name=Woods/>
*{{NDR|Alla domanda se presta attenzione alle critiche}} Quando sono sciocche e deprimenti, sono molto noiose. Ma quando vengono da persone intelligenti, mi preoccupo... Posso capire che il mondo degli Smiths non piaccia a tutti: questo è abbastanza chiaro, non sono così ottuso. Ma non ho mai letto nulla che mi abbia fatto venir voglia di cambiare. <ref name=Woods/>
*Stare negli Smiths e l'intera esperienza non ha cambiato praticamente niente. Sinceramente, non ho rapporti sociali. Faccio una vita molto isolata. Parlo con i giornalisti e appaio sulle riviste, ogni tanto faccio un disco, ma per il resto ho uno stile di vita molto poco spettacolare. [...] Sono una persona profondamente riservata, eppure nelle interviste non traspare perché parlo così spesso e in modo così personale. <ref name=Woods/>
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*Tutti i cosiddetti "liberatori" sputano odio eccessivo. Da una parte le femministe gridano che gli uomini sono nemici, ci stanno ammazzando, all'altro estremo c'è il maschilismo al pub. Mi rifiuto di riconoscere i termini etero-, bi- e omo-sessuale. Tutti hanno esattamente gli stessi bisogni sessuali. Le persone sono semplicemente -sessuali il prefisso è irrilevante. <ref name=Woods/>
*È semplicemente uno stato d'animo. Non è che sia terribilmente insicuro e debba per forza rintanarmi in un buco a Salford per provare una sensazione di sicurezza. [...] Non è che voglia una coperta di Linus. <ref name=Woods/>
*Non sono totalmente contrario alla violenza. In certi casi estremi, può essere necessaria. Direi che la violenza in nome della CamapagnaCampagna per il [[disarmo nucleare]] è assolutamente necessaria, perché ogni tipo di comunicazione tramite metodi pacifici viene derisa e trattata con violenza assoluta da parte del governo. Credo che ormai sia tempo di combattere il fuoco col fuoco e attaccare con forza. Non credo che questo sia terrorismo, piuttosto, si tratta di autodifesa. <ref name=Woods/>
*È un piccolo sobborgo di Manchester, un trionfo di monolocali, e chiunque vive lì è un poeta misconosciuto o un artista fallito. Chi vuole inseguire il destino finisce lì e non ne esce più. <ref name=Woods/>
*In fin dei conti, le definizioni sessuali servono solo a segregare le persone, è tutto così uniforme, un insulto all'individualità. L'effeminatezza non mi dispiace, meglio che essere un represso o uno che passa le sue giornate a bere birra in un pub. Gli uomini che abbassano le difese non sfilano necessariamente in strada piangendo e recitando [[William Wordsworth|Wordsworth]]. <ref name=Woods/>
*Quando gli Smiths hanno cominciato era molto importante che mi liberassi di quell'orribile, stupido, sciatto Steven. Dovevo rinchiuderlo in una scatola e riporlo in cima all'armadio. Avevo bisogno di sentirmi diverso e anziché adottare un fascinoso nome da popstar ho eliminato Steven [...]. All'improvviso ero una persona completamente diversa. Adesso quando incontro gente del periodo pre-Smiths che mi chiama Steven, resto lì impalato a chiedermi di chi stiano parlando. <ref name=Woods/>
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==Bibliografia==
*''L' importanza di essere Morrissey. Ventotto conversazioni con il leader degli Smiths'', a cura di P.A. Woods, traduttore G. Marano, Isbn Edizioni, 2010.
 
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