Henry Stephens Salt: differenze tra le versioni

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==''L'etica vegetariana''==
===[[Incipit]]===
Alcuni anni fa, in un articolo intitolato ''Nuovo Nutrimento Cercasi'', lo «Spectator» lamentava il fatto che l'approvvigionamento alimentare attualmente è adatto «non all'uomo civilizzato da scuole di cucina, ma a una razza di scimmie che si nutrono di frutta». <!--(p. 5)-->
 
===Citazioni===
*[...] nella misura in cui l'uomo è veramente «civilizzato», non da scuole di cucina ma da scuole di pensiero, dovrebbe abbandonare le barbare abitudini dei suoi antenati carnivori e progredire gradualmente verso un più puro, più semplice, più umano e quindi più civilizzato sistema dietetico. (p. 6)
*[...] negli scritti di filosofi «pagani» come [[Plutarco]] e [[Porfirio]] troviamo un'etica umanitaria particolarmente elevata che, dopo avere subìto una lunga repressione ecclesiastica durante il Medioevo, è ricomparsa, seppure inizialmente in forma attenuata e irregolare, nella letteratura del Rinascimento, per riapparire in modo più definito nel XVIII secolo con la scuola denominata della «sensibilità».<br />Ma è stato soltanto dopo l'epoca di [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], a partire dalla quale va fatto risalire il grande movimento umanitario del secolo passato, che il vegetarianismo ha cominciato a definirsi come sistema, come appello ragionato all'abbandono della carne come cibo. (pp. 7-8)
*Parlo di principio ''etico'', perché non ci sono dubbi sul fatto che il motivo principale della scelta vegetariana sia quello umanitario. [...] il sentimento che sta alla base dell'intero movimento e che lo anima è l'istintivo orrore per la macellazione, specialmente per la macellazione degli animali che vantano un livello più alto di organizzazione, che appaiono così «umani», così strettamente simili all'uomo. (pp. 8-9)
*L'ignoranza, la noncuranza e la brutalità non sono prerogative soltanto dei rozzi [[macellaio|macellai]], ma anche dei compìti signori e signore le cui abitudini alimentari rendono necessari i macellai. (p. 18)
*Quindi, prima di passare oltre, vorrei semplicemente aggiungere che in una certa misura i mali connessi alla macellazione si stanno aggravando, invece di attenuarsi, man mano che la civiltà avanza, a causa delle più complesse condizioni di vita urbana e dai viaggi sempre più lunghi che devono subire gli animali nel loro trasferimento dall'allevatore al macellaio. (p. 19)
*Ha mai considerato, l'artista, la storia della «braciola» che viene portata con tanta eleganza nel suo studio? No di certo. Non riuscirebbe a mangiarla, se ci avesse pensato. Ha dato da fare a un macellaio [...] per trasformare una bella creatura vivente in una orribile carcassa, che verrà esposta insieme ad altre carcasse nel più abietto prodotto della civilizzazione, la bottega di un macellaio, poi ha dato lavoro a un cuoco per dissimulare, nei limiti del possibile, l'opera del macellaio. È questo che intende lo «Spectator» con l'essere «umanizzati» dalle scuole di cucina; io lo chiamerei essere disumanizzati. (p. 20)
 
==Citazioni su Henry Stephens Salt==