Luce d'Eramo: differenze tra le versioni

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==[[Incipit]] di alcune opere==
 
 
===Deviazione===
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===Un'estate difficile===
Il marito gesticolava, saltò per primo sul treno, si precipitò nello scompartimento con una gioia chiassosa sul volto pallido e contratto.<br>«Hai viaggiato bene? Hai riposato almeno? Sono uscito due ore prima dall'ufficio per venire ad accoglierti. Sei stanca, vero?»<br>La abbracciò (anche i suoi baci muti le rintronarono nel cervello). Chiamò i facchini, rovesciava i bagagli fuori dal finestrino con rapidità incalzante, li contava ad alta voce.<br>«I bambini?» chiese Cristina.<br>«In montagna, benissimo. Giusto, i miei genitori ti salutano, ben tornata.»
 
==da ''Conversazione con Cesare Zavattini''==
===[[Incipit]]===
Una cosa strana con [[Cesare Zavattini|Zavattini]]: ascoltandolo si ha l'impressione che rincorra mille spunti, che salti i passaggi e si svii continuamente; la sua pare una conversazione intuitiva, dove ogni concetto ruzzola in primo piano, subito scontrato da un altro che lo scansa, come nel gioco delle bocce.
 
===Citazioni===
*Lo guardo e penso: appunto, che cosa faccio? mi limo le [[unghia|unghie]]. Ecco il disimpegno.
*Mi sento afferrata dal dramma di quest'artista, geniale animatore d'idee e suscitatore di movimenti, dissacratore personalissimo, lui ch'è stato il grande «intruppone» della cultura italiana, il quale ora, «alla fine dell'esperienza» si vede cadere addosso non solo la mediazione dell'arte umanistica che aveva voluto togliere di mezzo. ma anche le strutture che lui stesso aveva rispettate, e raccomanda ai giovani di muoversi piano, nel momento in cui ormai essi girano a folle.
 
{{NDR|Luce d'Eramo, ''Conversazione con Cesare Zavattini''}}
 
 
==Bibliografia==