Muriel Barbery: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 83:
*Se penso al go... Un gioco che ha come scopo la costruzione di un territorio è per forza un bel gioco. Ci possono essere delle fasi di combattimento, ma sono solo in funzione della meta finale, far vivere i propri territori. È dimostrato che nel go per vincere bisogna vivere, ma anche lasciare vivere l'avversario, e questo è uno degli aspetti più riusciti. Chi è troppo avido perde la partita: è un sottile gioco di equilibri in cui bisogna essere in vantaggio senza schiacciare l'altro. (Paloma, p. 108)
*Quando sono angosciata, mi ritiro nel mio rifugio. Non c'è nessun bisogno di viaggiare; mi basta raggiungere le sfere della mia memoria letteraria e il gioco è fatto. Quale distrazione più nobile, quale compagnia più amena, quale trance più deliziosa di quella letteraria? (Renée, p. 117)
*Ah, la campagna russa... Ha quel fascino particolare delle regioni rimaste selvagge eppure unite all'uomo dalla solidarietà con la terra di cui tutti noi siamo fatti... (Renée, p. 117)
*[...] temiamo il [[domani]] solo perché non sappiamo costruire il presente, e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi, non so se ho reso l'idea. (Paloma, p. 123)
*Ecco a cosa serve il [[futuro]]: a costruire il presente con veri progetti di vita. (Paloma, p. 124)