Muriel Barbery: differenze tra le versioni

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*[...] temiamo il [[domani]] solo perché non sappiamo costruire il presente, e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi, non so se ho reso l'idea. (Paloma, p. 123)
*Ecco a cosa serve il [[futuro]]: a costruire il presente con veri progetti di vita. (Paloma, p. 124)
*Dobbiamo concedere agli altri quello che permettiamo a noi stessi; [...]. (Renée, p. 128) {{NDR|[[etica della reciprocità]]}}
*Sapete cos'è l'[[insaputo]]? Per gli psicanalisti è frutto delle insidiose manovre di un inconscio nascosto. Che teoria aleatoria, in verità. L'insaputo è il segno più dirompente della forza della nostra volontà cosciente, la quale, quando la nostra emozione vi si oppone, usa tutte le astuzie per raggiungere i propri scopi. (Renée, p. 130)
*Madame Michel ha l'eleganza del [[riccio]]: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti. (Paloma, p. 137)
*Non vediamo mai al di là delle nostre certezze e, cosa ancora più grave, abbiamo rinunciato all'incontro, non facciamo che incontrare noi stessi in questi specchi perenni senza nemmeno riconoscerci. Se ci accorgessimo, se prendessimo coscienza del fatto che nell'altro guardiamo solo noi stessi, che siamo soli nel deserto, potremmo impazzire. (Paloma, p. 139)
*Da noi, il modello è il [[ghepardo]] in azione; tutti i suoi movimenti si fondono armoniosamente, non riusciamo a distinguerli l'uno dall'altro, e la corsa della grossa fiera ci appare come un unico e lungo movimento che simboleggia la profonda perfezione della vita. (Renée, p. 147)
*A me piace tanto il [[rosa (colore)|rosa]], ma trovo che sia un colore bistrattato, lo considerano una roba da bebè o da donna troppo truccata, invece il rosa è un colore fine e delicato che s'incontra spesso nella poesia giapponese. (Paloma, p. 150)
*E molte persone hanno una specie di bug: credono che l'[[intelligenza]] sia un fine. Hanno un'unica idea in testa: essere intelligenti, e questa è una cosa stupidissima. E quando l'intelligenza crede di essere uno scopo, funziona in modo strano: non dimostra la sua esistenza con l'ingegno e la semplicità dei suoi frutti, bensì con l'oscurità della sua espressione. (Paloma, pp. 160-161)
*[...] l'evocazione degli [[albero|alberi]], della loro maestosità indifferente e dell'amore che proviamo per loro da un lato ci insegna quanto siamo insignificanti, cattivi parassiti brulicanti sulla superficie terrestre, dall'altro invece quanto siamo degni di vivere, perché siamo capaci di riconoscere una bellezza che non ci è debitrice. (Paloma, p. 163)
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*Su una cosa però siamo d'accordo: l'[[amore]] non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. (Paloma, p. 188)
*È un enigma che sempre si rinnova: le grandi [[Opera d'arte|opere]] {{NDR|d'arte}} sono forme visive che raggiungono in noi l'evidenza di un'adeguatezza senza tempo. (Renée, p. 195)
*A che cosa serve l'[[Arte]]? A darci la breve ma folgorante illusione della camelia, aprendo nel tempo una breccia emotiva che non si può ridurre alla logica animalesca. Come nasce l'Arte? È generata dalla capacità propria dello spirito di scolpire la sfera sensoriale. Che cosa fa l'Arte per noi? ''Dà forma'' e rende visibili le nostre emozioni e, così facendo, conferisce loro quell'impronta di eternità che recano tutte le opere le quali, attraverso una forma particolare, sanno incarnare l'universalità degli affetti umani. (Renée, p. 197)
*Giacché l'[[Arte]] è l'emozione senza il desiderio. (Renée, p. 198)
*[...] io ho dedicato la vita alla ricerca dell'atemporale. Ma chi persegue [[eternità]] raccoglie solitudine. (Renée, p. 205)
*La [[carta igienica]], anche quella, aspira alla canonizzazione. Ritengo molto più eloquente questo segno distintivo di ricchezza piuttosto che possedere una Maserati, per esempio, o una Jaguar coupé. Il servizio che la carta igienica rende al posteriore della gente scava l'abisso tra le classi più a fondo di tanti segni esteriori. (Renée, pp. 213-214)
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*Il [[bellezza|bello]] è ciò che cogliamo mentre sta passando. È l'effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte. (Paloma, p. 266)
*Forse essere [[Vita|vivi]] è proprio questo: andare alla ricerca degli istanti che muoiono. (Paloma, p. 267)
*L'[[Arte]] è la vita, ma su un altro ritmo. (Renée, p. 270)
*La [[miseria]] è una falce: miete in ogni nostra propensione ad avvicinarci all'altro e ci lascia vuoti, spogli di sentimenti, per darci la forza di tollerare tutto l'orrore presente. (Renée, p. 281)
*Perché una [[camelia]] può cambiare il destino. (Renée, p. 288)