Piero Calamandrei: differenze tra le versioni

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*Fra le tante distruzioni di cui il passaggio della pestilenza [[fascista]] è responsabile, si dovrà annoverare anche quella, non riparabile in pochi anni, del senso della legalità. [...] Per vent'anni il fascismo ha educato i cittadini proprio a disprezzare le leggi, a far di tutto per frodarle e per irriderle nell'ombra. (da ''Costituzione e leggi di Antigone. Scritti e discorsi politici'', Sansoni)
*GIUSTIZIA E LIBERTÀ<br />PER QUESTO MORIRONO<br />PER QUESTO VIVONO<br />([[epitaffi]]o riportato sulla lapide di Carlo e Nello Rosselli, cimitero di Trespiano, Firenze; da ''Uomini e città della Resistenza: discorsi, scritti ed epigrafi'', a cura di Sergio Luzzatto, Laterza, 2006)
*I ragazzi delle scuole imparano chi fu Muzio Scevola o Orazio Coclite, ma non sanno chi furono i [[fratelli Cervi]]. Non sanno chi fu quel giovanetto della Lunigiana che, crocifisso ad una pianta perché non voleva rivelare i nomi dei compagni, rispose: «Li conoscerete quando verranno a vendicarmi», e altro non disse. Non sanno chi fu quel vecchio contadino che, vedendo dal suo campo i tedeschi che si preparavano a fucilare un gruppo di giovani partigiani trovati nascosti in un fienile, lasciò la sua vanga tra le zolle e si fece avanti dicendo: «Sono io che li ho nascosti (e non era vero), fucilate me che sono vecchio e lasciate la vita a questi ragazzi». Non sanno come si chiama colui che, imprigionato, temendo di non resistere alle torture, si tagliò con una lametta da rasoio le corde vocali per non parlare. E non parlò. Non sanno come si chiama quell'adolescente che, condannato alla fucilazione, si rivolse all'improvviso verso uno dei soldati tedeschi che stavano per fucilarlo, lo baciò sorridente dicendogli: «Muoio anche per te… viva la Germania libera!».<br />Tutto questo i ragazzi non lo sanno: o forse imparano, su ignobili testi di storia messi in giro da vecchi arnesi tornati in cattedra, esaltazione del fascismo ed oltraggi alla Resistenza.<ref name= CalM54 />
*Il carattere che distingue la Resistenza da tutte le altre guerre, anche da quelle fatte da volontari, anche dall'epoca garibaldina, è stato quello di essere più che un movimento militare, un movimento ''civile''.<ref name= CalM54 />
*Il compito degli uomini della Resistenza non è finito. Bisogna che essa sia ancora in piedi.<ref name= CalM54 />