Bhagavadgītā: differenze tra le versioni

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*'''Arjuna''' O Maestro, Signore degli Yogi! Se mi ritieni capace di vederLo, mostrami il Tuo Sé Infinito.<br />'''Il Beato''' Guarda, o Partha, le Mie forme divine, a centinaia, a migliaia – di svariati colori e d'ogni genere!<br />Guarda gli Aditya, i Vasu, i Rudra, i gemelli Ashvin, i Marut e molte altre cose meravigliose mai viste prima!<br />O Conquistatore del Sonno! Guarda ora riuniti nel Mio Corpo Cosmico tutti i mondi, tutto ciò che si muove o è immobile, e qualunque altra cosa desideri vedere.<br />Ma tu non puoi vederMi con occhi mortali. Perciò ti concedo la vista divina. Guarda il potere supremo del Mio yoga!<br />'''Sanjaya''' Con queste parole Hari, l'eccelso Signore dello Yoga, mostrò ad Arjuna la Sua Completa Manifestazione, la Forma Cosmica di Ishvara.<br />(Arjuna vide) la multiforme e meravigliosa Presenza della Divinità – infinita nelle forme, splendente in ogni direzione dello spazio, onnipotenza onnipervadente, adorna d'innumerevoli abiti, ghirlande e ornamenti celesti, con in pugno armi divine, fragrante di ogni amabile essenza, con occhi e bocche dappertutto! (XI: 4-11)
*Vedo Te – dalle braccia possenti – con innumerevoli bocche e occhi stellati, con infinite mani e gambe adorne di piedi di loto. L'immensa voragine della Tua bocca, con i denti del giorno del giudizio, si spalanca ad ingoiare i mondi intorno che si dissolvono, e lascia in me un puro e gioioso timore reverenziale. Vedendo la Tua immensità tutti i mondi rimangono esterrefatti, ed anch'io! ('''Arjuna''', XI: 23)
*Tu sei più grande di [[BrahmaBrahmā]], il Creatore, che è scaturito da Te. O Essere Infinito, Dio degli dèi, Rifugio dell'universo, Tu sei l'Imperituro: il Manifesto, il Non Manifesto e Quello oltre (il Mistero Supremo)! ('''Arjuna''', XI: 37)
*Invero la saggezza (nata dalla pratica yoga) è superiore alla pratica (meccanica) dello yoga; la [[meditazione]] è più desiderabile del possesso della [[conoscenza]] (teorica); la rinuncia ai frutti delle azioni è meglio (degli stati iniziali) della meditazione. la rinuncia ai frutti delle azioni è seguita immediatamente dalla pace. ('''Il Beato''', XII: 12)
*L'individuo che non crea disturbo nel mondo e che non può essere disturbato dal mondo, che è libero da esultanza, gelosia, paura e ansietà – anche questi Mi è caro. ('''Il Beato''', XII: 15)