Oriana Fallaci: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Oriana Fallaci==
*Amo appassionatamente la [[Toscana]]. Mi inorgoglisce troppo quello che ha dato al mondo nel campo dell’artedell'arte, della scienza, della letteratura, della politica insomma della cultura. E a ogni pretesto parlo e scrivo della Toscana ([...)]. Però si tratta di un amore poco ricambiato. (…)[...] La Toscana non è né è mai stata una mamma tenera e affettuosa. Quando ha un figlio o una figlia che la ama e la onora anziché amarlo e onorarlo a sua volta mostrando un po’po' di gratitudine lei lo bistratta, lo perseguita, lo respinge. (…)[...] Esattamente il contrario che oggi si fa con lo straniero che io chiamo l’invasorel'invasore, cioè col musulmano.<ref>Da un discorso all'ambasciata italiana a New York nel febbraio 2006; riportato in ''[http://www.liberoquotidiano.it/news/libero-pensiero/11863021/oriana-fallaci-discorso-inedito-islam-occidente.html Islam, il discorso inedito della Fallaci: "Loro ci ammazzano, noi chiediamo scusa"]'', ''Libero Quotidiano.it'', 27 Dicembredicembre 2015.</ref>
*{{NDR|Riguardo [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]]}} A parte il disprezzo, intende dire? Una specie di pena. Perché v'era un che di penoso in quei due vecchi che per piacere ai giovani radunati in piazza si sgolavano e si sbracciavano sul palcoscenico montato dinanzi a Santa Croce, quindi dinanzi al porticato che un tempo immetteva al Sacrario dei Caduti Fascisti. In loro non vedevo dignità, ecco. A un certo punto l'amico che con me li guardava alla tv ha sussurrato: Ma lo sai che lui militava nella Repubblica di Salò?. Non lo sapevo, no. Come essere umano non mi ha mai interessato. Come giullare, non m'è mai piaciuto. Come autore l'ho sempre bocciato, e la sua biografia non mi ha mai incuriosito. Così sono rimasta sorpresa, io che parlo sempre di fascisti rossi e di fascisti neri. Io che non mi sorprendo mai di nulla e non batto ciglio se vengo a sapere che prima d'essere un fascista rosso uno stato un fascista nero, prima d'essere un fascista nero uno stato un fascista rosso. E mentre lo fissavo sorpresa ho rivisto mio padre che nel 1944 venne torturato proprio da quelli della Repubblica di Salò. M'è calata una nebbia sugli occhi e mi sono chiesta come avrebbe reagito mio padre a vedere sua figlia oltraggiata e calunniata in pubblico da uno che era appartenuto alla Repubblica di Salò. Da un camerata di quelli che lo avevano fracassato di botte, bruciacchiato con le scariche elettriche e le sigarette, reso quasi completamente sdentato. Irriconoscibile. Talmente irriconoscibile che, quando ci fu permesso di vederlo e andammo a visitarlo nel carcere di via Ghibellina, credetti che si trattasse d'uno sconosciuto. Confusa rimasi lì a pensare – chi è quest'uomo, chi è quest'uomo – e lui mormorò tutto avvilito: Oriana, non mi saluti nemmeno?. L'ho rivisto in quelle condizioni, sì e mi son detta: Povero babbo. Meno male che non li ascolti, non soffri. Meno male che sei morto.<ref name=risponde>Dall'intervista di Riccardo Mazzoni ''[http://archivio.panorama.it/Oriana-Fallaci-risponde Oriana Fallaci risponde]'', ''Panorama.it'', 21 novembre 2002.</ref>
*Caro [[Francesco Totti|Totti]], capisco le necessità professionali, ma io non avrei chiesto scusa a nessuno. Erano tre ore che quel danese la prendeva a gomitate, pedate, stincate. Pur non essendo una tifosa di calcio, guardavo ed ho visto tutto. Con sdegno. Unico dissenso: io avrei tirato un cazzotto nei denti e una ginocchiata non le dico dove. Stia bene, dunque, non si rimproveri ed abbia le più vive congratulazioni di Oriana Fallaci.<ref>L'articolo fu pubblicato quando Francesco Totti fu sorpreso da una telecamera a sputare in faccia al collega danese Christian Poulsen durante una partita della nazionale italiana al campionato europeo di calcio 2004.</ref><ref>Da ''[http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/giugno/19/SDEGNO_CAZZOTTO_ga_10_0406197568.shtml Lo sdegno e il cazzotto]'', ''La Gazzetta dello Sport'', 19 giugno 2004.</ref>