Renato Zero: differenze tra le versioni

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*Penso di Renato, tutto il bene possibile. Penso che sia pieno di fantasia. Non è vero che imita i cantanti ambigui inglesi come dicono. Lui è così da 10 anni, si è sempre vestito in un certo modo folle, non imita nessuno. È un ibrido, ma la sua vera forza sta nel fatto che lui è nato in borgata, a Roma, tra la gente vera. Ed è rimasto un "borgataro", con la sincerità, l'umanità di quella gente. Più che un ambiguo, è uno di loro. Per i ragazzini è una fiaba, è Disneyland, con sogni e speranze. Anche per i ragazzini è uno di loro. Per questo ha successo. ([[Ornella Vanoni]])
 
*Renato è il mio più grande amico: lo conosco da quando facevamo, insieme, i primi passi in questo mondo dello spettacolo in cui le amicizie sono così difficili. Gli voglio bene e lui me ne vuole. Ho tanti ricordi legati a lui, alla nostra «gavetta». Ma anche se non lo conoscessi, se non gli volessi bene, direi che Renato è ineguagliabile, unico, superlativo. Il fatto che il pubblico, il grosso pubblico, oggi, lo apprezzi, è un fatto positivo, che apre tante strade a tutti noi cantanti. Oggi, proprio grazie a Renato, il mondo della canzone è più aperto, più vivo, più libero. ([[Loredana BertèBerté]])
 
*Renato Zero come cantante mi piace: è bravo. È anzi talmente bravo che non avrebbe bisogno di ricorrere ai trucchi, ai vestiti folli, agli atteggiamenti ambigui. Forse l'apparire così gli è stato utile per creare un personaggio; oggi potrebbe farne a meno, e devo dire che ne sarei contento, perché certe forzature esteriori in lui mi disturbano un pochino. Però accetto anche quel lieve senso di fastidio davanti alla sua bravura, che una persona di spettacolo come me riconosce subito come autentica. È il più interessante degli ultimi cantanti, e merita il successo che ha. ([[Alberto Lupo]])