Pëtr Dem'janovič Uspenskij: differenze tra le versioni

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*Lo scienziato positivista si trova in presenza della natura quasi come si troverebbe un selvaggio in una biblioteca di libri rari e preziosi. Per un selvaggio un libro è una ''cosa'' di dimensione e peso ben definiti. Per quanto a lungo si chieda a che scopo serve quello strano oggetto, non scoprirà mai la verità basandosi sul suo aspetto esteriore, e il ''contenuto del libro'' seguiterà a essere per lui l'''incomprensibile noumeno''. [...] Tuttavia non c'è errore più grande di quello di dividere il mondo in fenomeni e noumeni, di credere che fenomeni e noumeni siano separati gli uni dagli altri e suscettibili di essere conosciuti separatamente. Questo è analfabetismo filosofico, che traspare chiarissimo nelle teorie dualistiche dello ''spiritismo''. La divisione in fenomeni e noumeni esiste soltanto nella nostra mente. Il "mondo fenomenico" è semplicemente la nostra percezione sbagliata del mondo.
*Il mistero della vita sta nel fatto che il ''noumeno'', cioè il significato occulto e la funzione occulta di una cosa, si rispecchia nel suo ''fenomeno''. Un fenomeno è semplicemente il riflesso di un noumeno nella nostra sfera.
*Dato che siamo in grado di approfondire in che modo l'energia dell'amore si trasforma in istinti, idee, forze creative a diversi livelli di vita, in simboli dell'arte, in canto, in musica, in poesia, così possiamo agevolmente raffigurarci in che modo la stessa energia ha la possibilità di trasformarsi in una categoria intuitiva superiore, in una coscienza superiore che ci rivelerà un mondo pieno di meraviglie e di mistero.
 
==Bibliografia==