Pëtr Dem'janovič Uspenskij: differenze tra le versioni

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*Un dato fenomeno più lontano sta da ciò che si vede e si percepisce, da ciò che è fisico, più lontano sta dalla materia, più forza nascosta contiene, maggiore è la quantità di fenomeni che è in grado di produrre, di lasciare nella sua scia; maggiore è la quantità di energia che esso può liberare e, quindi, meno è subordinato al tempo. [...] La forza liberatrice della vita e del pensiero è infinitamente più grande della forza liberatrice del moto meccanico e delle reazioni chimiche. ''La microscopica cellula vivente è molto più potente di un vulcano, l'idea è più potente di un cataclisma geologico''.
*Lo scienziato positivista si trova in presenza della natura quasi come si troverebbe un selvaggio in una biblioteca di libri rari e preziosi. Per un selvaggio un libro è una ''cosa'' di dimensione e peso ben definiti. Per quanto a lungo si chieda a che scopo serve quello strano oggetto, non scoprirà mai la verità basandosi sul suo aspetto esteriore, e il ''contenuto del libro'' seguiterà a essere per lui l'''incomprensibile noumeno''. [...] Tuttavia non c'è errore più grande di quello di dividere il mondo in fenomeni e noumeni, di credere che fenomeni e noumeni siano separati gli uni dagli altri e suscettibili di essere conosciuti separatamente. Questo è analfabetismo filosofico, che traspare chiarissimo nelle teorie dualistiche dello ''spiritismo''. La divisione in fenomeni e noumeni esiste soltanto nella nostra mente. Il "mondo fenomenico" è semplicemente la nostra percezione sbagliata del mondo.
*Il mistero della vita sta nel fatto che il ''noumeno'', cioè il significato occulto e la funzione occulta di una cosa, si rispecchia nel suo ''fenomeno''. Un fenomeno è semplicemente il riflesso di un noumeno nella nostra sfera.
 
==Bibliografia==