István Vas: differenze tra le versioni

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'''István Vas''' (1910 – 1991), poeta ungherese.
 
==Citato in ''Poeti ungheresi del '900''==
==Citazioni di István Vas==
*''Affida il domani, affida l'amore ad altri cuori, | a nuovi cervelli. I tuoi reni | sono divenuti l'officina della morte, | e lo strepito degli attrezzi ti si ripercuote nel capo. || Non badare al domani, affidalo alle | leggi rotonde del mondo. Portano a tempo | il vento di quaresima, la primavera. | Inondazioni e pianto di rovesci || o muto disgelo e germogli di rami | annunziano la primavera. Non passeggerai più per la strada, | col tuo primo amore, la notte di maggio, | discutendo della rivoluzione || in due, sino all'alba, non toccherai più | i suoi capelli inanellati né vedrai | illuminarsi i suoi occhi neri fondi, non vedrai più | nella notte brillare le sue braccia nude. || Ormai ti avvolge in nebbie sempre più dense | ogni alba: mesci, dunque, non sei tu che bevi: | guarda, sorseggiano di tanto in tanto | dal tuo bicchiere di cognac, le ombre.'' (da ''Vides ut alta stet''<ref>In ''Poeti ungheresi del 900'', a cura di Umberto Albini, ERI, Torino, 1976, pp. 229-230.</ref>)
*''[...] me ne infischio dell'immutabile, dell'eterno, | in cui sprofonderò un giorno dissolvendomi in ioni, | dell'essere che non è, dell'idolo tenebroso ancestrale. | Per me [[miracolo]] è ciò che mi ha spinto qui, nella luce fuggitiva, | per me miracolo è ciò che scompare, che perdura qui un attimo, | ciò che non era, non sarà, e mentre è muta di continuo, | la febbre quotidiana, sotto i trentasette, che garantisce la sopravvivenza, | la diversità, l'individualità, l'''ultima realitas'' | ciò che appare, scompare, e se è stato, non tornerà più, | ciò che dopo gli ioni neanche il Signore dei mondi potrà ricreare.'' (da ''Ultima realitas''<ref>In ''Poeti ungheresi del '900'', a cura di Umberto Albini, ERI, Torino, 1976, p. 232.</ref>)
*''Un ingenuo? Solo perché ha preso sul serio | qualche partita per noi da un pezzo cancellata | dalla colonna Debito? Ma a che serve la vita | se non si arrischia almeno di quando in quando | questa improbabile eventualità? | Lui ha percorso sino alla fine, a occhi aperti, | questa splendida via senza uscita. | Con occhi aperti andando incontro alla iena prezzolata.'' (da ''[[Salvador Allende|Allende]]'', p. 263)
 
==NoteBibliografia==
*''Poeti ungheresi del 900'', a cura di Umberto Albini, ERI, Torino, 1976
<references />
 
==Altri progetti==
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