Che Guevara: differenze tra le versioni

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*In una [[rivoluzione]], se è vera, si vince o si muore.<ref>Dalla lettera d'addio a [[Fidel Castro]], 1° aprile 1965, in ''Scritti, discorsi e diari di guerriglia, 1959-1967''.</ref>
*L'odio come fattore di lotta; l'odio intransigente contro il nemico, che permette all'uomo di superare le sue limitazioni naturali e lo converte in una efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere. I nostri soldati devono essere così. Un popolo senza odio non può vincere un nemico brutale. Bisogna portare la guerra fin dove il nemico la porta; nelle sue case, nei suoi luoghi di divertimento; renderla totale. Non bisogna lasciargli un minuto di tranquillità, un minuto di calma al di fuori e all'interno delle sue caserme: attaccarlo dovunque si trovi; farlo sentire una belva braccata in ogni luogo in cui transiti.<ref name=Scritti,discorsi />
*L'unico eroe di cui il mondo ha mai avuto bisogno si chiama [[Giuseppe Garibaldi]].<ref>Riportato in: Massimiliano e Pier Paolo Di Mino (a cura di), ''Il libretto rosso di Garibaldi'', Castelvecchi Editore, 30 gennaio 2011, p. 7.</ref>
*La caratteristica positiva della [[guerriglia]] consiste proprio nel fatto che ogni individuo è disposto a morire non per difendere astrattamente un ideale, ma per farlo diventare realtà.<ref>Da ''La guerra di guerriglia'', p. 20.</ref>
*La differenza tra il vestiario da notte e quello da giorno stava, generalmente, nelle [[scarpe]].<ref>Da ''Latinoamericana'', traduzione di [[Pino Cacucci]] e Gloria Corica, Feltrinelli, 1993.</ref>