Joumana Haddad: differenze tra le versioni

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ampliamento - Superman è arabo/2
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*Non credo in Dio perché preferisco essere ammanettata da un amante che da un'illusione.
*Ne abbiamo abbastanza di questa assurdità. Abbastanza di negoziare noi stessi con gli altri e di imbrogliare il prossimo perché si innamori di noi. Non dovremmo essere contenti di venire trascinati via dal fiume. Dobbiamo nuotarci. Inoltre, io rappresento una sfida per come sono, non perché ho bisogno di essere "convinta" o di "convincere" in qualche stupido gioco. Sono una sfida perché ho bisogno di essere conquistata ogni giorno, non soltanto il primo. Sono una sfida perché, se è difficile acciuffarmi, è ancora più difficile trattenermi.
* ''Vorrei creare per noi un mondo parallelo | senza aspettative, senza rimorsi, | senza fantasie inespresse, | senza dubbi nascosti, | e, tuttavia, senza certezze.''
* ''Un mondo impossibile, | infinito come una poesia mai scritta, | con solo io e te | nudi nelle braccia l'uno dell'altra | aperti alla fame reciproca | come due palme libere, | e il tempo sospeso intorno a noi, | immobile. | Immobile come una gioiosa fotografia in cornice | su una vecchia scrivania di legno.''
* Si dice che il bisogno sia la madre di tutte le invenzioni. Mi domando spesso quanto questa affermazione possa essere vera, pensando a invenzioni come i calzini per i gatti, la colonia al bacon... e il [[matrimonio]].
* Non voglio un uomo che si costringa a non andare a letto con le altre mentre sta con me. Se sceglie di non farlo, voglio che la cosa sia inevitabile e ineluttabile come un incendio che divora una foresta, non calcolato e razionale come l'acquisto di un'automobile. Voglio che lo scelga perché non potrebbe fare altrimenti, non perché ha paura di "ferirmi", o è terrorizzato all'idea di essere scoperto, e sicuramente non per un obbligo morale, i voti matrimoniali e la pressione dei sensi di colpa.
* Essere umani significa mettere in discussione ogni cosa, in modo aperto. Significa sapere chi siamo e scegliere una strada non perché obbligati a intraprenderla ma perché siamo stati noi a lastricarla.
* Ho toccato i quaranta. E allora? Dentro di me sta ancora giocando e ridendo una ragazzina di dodici anni. Non gliene frega un accidente delle rughe. Dei capelli bianchi. Di rompersi le ossa o di avere il cuore spezzato. Non gliene frega un accidente degli inganni, della paura, delle sberle, delle pugnalate e delle cicatrici. È leggera, spontanea come una poesia che deve ancora essere scritta...e non ha intenzione di invecchiare tanto presto.
* All'inizio fu una parola; una parola che salvò una ragazzina dal soffocamento; una parola che la salvò completamente; la stessa parola che le insegnò a sognare a gridare, nella mente e sulla carta; la stessa parola che ora è tatuata in arabo sul braccio destro della donna che è diventata; la stessa parola che la aiuta a rialzarsi ogni volta che inciampa e cade in ginocchio; la stessa parola che l'attenderà alla fine del viaggio, luminosa come una scoperta infinita. Perché come [[Paul Éluard|Éluard]], e molti altri nel suo mondo arabo e sulla faccia della Terra, quella ragazzina è soltanto un essere umano che è ''nato per conoscerti/e per chiamarti/Libertà''.
 
==Note==