Pëtr Dem'janovič Uspenskij: differenze tra le versioni

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*Dal punto di vista dell'eternità, il tempo non differisce affatto dalle altre linee e dimensioni dello spazio: lunghezza, larghezza e altezza. Ciò significa che esattamente come nello spazio esistono le cose che non vediamo o, in altre parole, non solamente quelle che vediamo, così nel tempo gli "eventi" esistono prima che la nostra coscienza li abbia toccati, e ancora esistono dopo che la nostra coscienza se li è lasciati indietro.
*Ci siamo abituati a ritenere realmente esistente soltanto quello che si può misurare in termini di lunghezza, larghezza e altezza; ma come è stato dimostrato bisogna ampliare i limiti di ''ciò che realmente esiste''. La misurabilità è un segno di esistenza troppo spicciativo, in quanto la misurabilità è di per sé una concezione troppo condizionata. Possiamo dire che per esaminare nel modo più esatto possibile la regione dimensionale superiore probabilmente è indispensabile la certezza che si ottiene dalla sensazione del momento; possiamo affermare che gran parte di ciò che è ''incommensurabile'' esiste sul serio proprio come sul serio, e perfino di più, esiste gran parte di ciò che è misurabile.
*Noi ci restringiamo troppo entro il cerchio della nostra personale psicologia. Non riusciamo a immaginare qualcosa di diverso e senza volerlo crediamo che l'unico tipo di anima possibile sia come quella che noi stessi possediamo. Ma è questa illusione che ci impedisce di capire la vita. Se partecipassimo alla vita psichica di un animale, se ci rendessimo conto di come esso percepisce, pensa e agisce, scopriremmo un mucchio di cose di straordinario interesse. Per esempio, se potessimo figurarci e ricreare mentalmente ''la logica'' di un animale, ci sarebbe di grande aiuto per capire la nostra logica e le leggi che regolano il nostro modo di pensare.
 
==Bibliografia==