Gianni Mura: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Parlando di [[Silvio Berlusconi]]}} S'è sparsa voce che ce l'ho con lui, mica vero. Anzi, sta contribuendo, un po' alla volta, a chiarire l'identikit dell'allenatore del Milan. Devotamente leggendo l'accademia di Brera, venerdì, ho appreso che, propostagli la candidatura-Bagnoli, Berlusconi ha obiettato "è comunista". Chissà se è vero, certo mette malvolentieri la cravatta. (citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/25/il-piccolo-re-delle-telenovelas.html Il piccolo re delle telenovelas]'', ''la Repubblica'', 25 gennaio 1987)
*Io da Berlusconi preferirei non imparare nulla su come si vive, e in particolare a consumare i pasti mediamente in 7' 42". (citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/05/15/la-rivoluzione-del-sor-capanna.html La rivoluzione del Sor Capanna]'', ''la Repubblica'', 15 maggio 1988)
*{{NDR|Su [[Arrigo Sacchi]]}} Era e resta un uomo che brucia di idee e fervore. Alle solite, Sacchi ha predicato umiltà dal suo pulpito mistico.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/07/gigante-milan-alla-ribalta.html Gigante Milan alla ribalta]'', 7 settembre 1988.</ref>
*A [[Gaetano Scirea|Scirea]], studente a Coverciano, un collega aveva chiesto qualche mese fa un' occhiata sul futuro. Mi basta continuare a essere quello che sono e chiedo solo un po' di salute. Tutto questo non ha più senso, solo il dolore ha un senso. Tutti noi, che abbiamo frequentato Scirea per lavoro, l'abbiamo amato e rispettato, il contrario era impensabile. Domani ci sarà, sui campi, un minuto di silenzio per ricordarlo. Un minuto è poco, ma vorrei che fosse davvero di silenzio. Senza [[applausi]], senza cori: a lui non sarebbe piaciuto, Gaetano non era di quelli che battono le mani ai morti. Avrebbe abbassato la testa, come si usa nei paesi, ancora, e avrebbe pianto. E solo questo per lui possiamo fare, ed è poco, nulla per la sua vita così bella e chiara, per la sua morte così brutta e assurda. (5 settembre 1989, p. 37)
*Per un mendicante di bel calcio come mi definisco (la definizione è ripresa da Eduardo Galeano), uno come [[Ariel Ortega|Ortega]] è un infiltrato, forse un raccomandato (in effetti, gioca sempre), è una barzelletta che non fa ridere, fa più danni della grandine ed è scelta da condannare quella di avergli dato la maglia numero 10 dell'Argentina. (13 giugno 2002)