Dacia Maraini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Dacia Maraini==
*{{NDR|«Cosa le piace di [[Palermo]]?»}} Ciò che è rimasto della sua bellezza, i palazzi, le chiese, i monumenti. Soprattutto via Alloro e piazza Marina, la Kalsa, Porta Felice dove nel Settecento transitavano le carrozze. Questo pezzo di città, che ho descritto narrando le vicende di Marianna Ucrìa, è rimasto abbastanza intatto. Ma la bellezza di Palermo non è solo un fatto estetico. È capacità di riflessione filosofica. Non a caso la filosofia è nata in [[Sicilia]]. E si sente, ancora oggi. Ieri mattina, parlando con i ragazzi di un liceo, sono rimasta colpita dai loro ragionamenti. Purtroppo, da queste parti tale capacità si trasforma spesso in bizantinismo e si deforma. Bizantinismo, più pessimismo... <ref sitename=palermopale>Citato in ''[http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/12/03/news /dacia_maraini_la_kalsa_tomasi_palermo_e_capace_di_riflettere_-128709671/ Dacia Maraini: "La Kalsa, Tomasi. Palermo è capace di riflettere"]'', ''Repubblica.it'', 3 dicembre 2015.</ref>
*I rapporti d'amore sono complicatissimi, [[Nelson Algren|Nelson]] e [[Simone de Beauvoir|Simone]] appartenevano a due culture tanto diverse, lei assolutamente francese, lui totalmente americano. Certo è che la Beauvoir era una donna forte, piena di carattere, intelligente, che chiedeva molto sia sul piano intellettuale, sia su quello sentimentale. Spartire la vita con un [[maschio e femmina|uomo]], dedicargli il proprio amore, ha un prezzo, significa per le [[maschio e femmina|donne]] decidere di sacrificare qualche cosa di se stesse. Simone voleva la quadratura del cerchio: un uomo da amare appassionatamente, senza perdere la propria autonomia. (citato in ''Corriere della sera'', 17 settembre 1994)
*La [[bellezza]] non è qualcosa per cui si gareggia: ciascuno ha qualcosa di bello da scoprire; l'attenzione è la chiave della scoperta. (da ''Dolce per sé'', Rizzoli, 1997)
*Mi dispiace che [[Giuseppe Tomasi di Lampedusa|Lampedusa]] sia ricordato soprattutto per la famosa frase secondo cui se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi. Abitavo in via Mariano Stabile e andavo spesso al bar Mazzara. Lo ricordo in un angolo, intento a scrivere. Era molto gentile, attento, non molto loquace. Ma la conversazione letteraria lo prendeva. Certo, la frase del Principe Salina è emblematica, ma non la amo. È una condanna. Penso invece che bisogna rimboccarsi le maniche, partire dalle piccole cose, fare il proprio dovere.<ref sitename=palermopale/>
*Rifiutando il concetto di schiavitù umana si arriva, per onestà intellettuale, ad ammettere anche l'ingiustizia della schiavitù nei riguardi degli [[animali]]. (dal [http://www.lacoscienzadeglianimali.it/index.php/gli-interventi/27-dacia-maraini messaggio per la ''Giornata per la Coscienza degli Animali'' del 13 maggio 2010])