A. C. H. Smith: differenze tra le versioni

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*Il passato tallonava sempre il presente per cercare di distruggerlo? UrSu gli aveva detto che una domanda bidimensionale come quella era priva di spiegazione e quindi di senso. – Forma un triangolo che congiunga passato, presente e futuro, e allora ciascuno dei due spiegherà il terzo.</br>– Tutto è energia – aveva detto in un'altra occasione urSu. – L'energia esiste solo quando si può creare un nesso, un collegamento. Unisci una cosa a un'altra e avrai l'energia che ti serve a vivere. Unisci uno a uno e ancora a uno e nulla sarà più come prima. Guarda la mia faccia, Jen. Quello che tu vedi adesso nacque quando tre diventarono uno. Guarda attentamente, adesso, con la massima concentrazione, e potrai vedere che tre diventeranno nuovamente uno.</br>– Cosa significa, Maestro? È difficile da capire. Non puoi dirlo in modo più semplice?</br>– È già semplice quanto può esserlo. Per questo ti è difficile capirlo.
*– Tu hai bisogno di domande, non di risposte, come la caverna ha bisogno della montagna.</br>Jen cercò di dominare il panico che lo stava invadendo. – Ma, urZah, tu sei capace di vedere il futuro, non è vero? Ti prego, dimmi almeno cosa accadrà.</br>– Il futuro è molti futuri – rispose urZah dopo una lunga pausa, mentre gli altri continuavano a cantare in coro e il sole compariva all'orizzonte. – Noi li vediamo tutti. Sta a te cercare quale sarà il tuo. – Indicò un'incisione nella pietra più vicina: rappresentava tre cerchi concentrici chiusi in un triangolo. – Ti dirò questo – continuò. – Molto presto i tre fatti uno guarderanno giù. Chiunque toccherà la roccia sentirà violente vibrazioni. Se fino a quel momento non avrai trovato il futuro che devi cercare, e reso intero ciò che è stato rotto, quel che era luce oscura, allora nulla potrà essere intero, e l'oscurità sarà il destino di tutte le creature di Thra.</br>– Ma io ho paura di quello che è scuro, urZah.</br>– E hai ragione. L'oscurità imprigiona la luce. L'oscurità distrugge tutto ciò che esiste, ingoia tutta l'energia. È il male.</br>– Cos'è il male? – chiese Jen.</br>– Il male non esiste – rispose urZah. – Il male è disarmonia fra le esistenze. E adesso va, Ghelfling, con le tue domande.
*Il complicato disegno sui pavimenti del Castello del Cristallo Oscuro rappresentava un sentiero. Chiunque lo vedeva non aveva dubbi in proposito, ma quello che veniva lasciato all'interpretazione individuale era il punto d'inizio e quello d'arrivo, oltre allo scopo del tragitto.</br>Con le sue biforcazioni e intersecazioni, i suoi archi, i suoi cerchi e le sue spirali che portavano di stanza in stanza, avrebbe potuto essere interpretato, secondo un modo di vedere trascendentale, come la strada che un pellegrino doveva percorrere per raggiungere i più alti gradi dell'illuminazione. Il viaggiatore, fatto in origine di materia bruta, si sarebbe a poco a poco elevato fino a diventare un puro spirito, senza però mai procedere in linea retta ma seguendo un percorso contorto, che continuava anche quando pareva che il percorso fosse stato compiuto. (Perché anche l'anima, fatta di puro spirito, ha ancora dei compiti da assolvere, e per questo il ciclo del disegno dei pavimenti si snodava all'infinito.)</br>Gli Skeksis, tuttavia, non la pensavano a questo modo. Il presupposto che la pura spiritualità fosse superiore alla materia bruta era qualcosa che sfuggiva alla loro comprensione. Uno dei significati del labirinto fu chiaro ai loro occhi il giorno successivo a quello dei funerali dell'Imperatore: era la via che conduceva al trono.</br>Colui che aspirava a stringere fra gli artigli lo scettro, sapeva come seguirne il tracciato. Doveva farlo con apparente umiltà, con rispetto, dimostrando di volersi sottomettere a una debita disciplina. Così quei tre – il Maestro delle Cerimonie, il Generale dei Garthim e il Ciambellano – stavano percorrendo da alcune ore il labirinto, con la dovuta solennità, sotto lo sguardo attento degli altri Skeksis. I tre seguivano le circonvoluzioni del percorso, ne studiavano le difficoltà, si soffermavano alle biforcazioni, e scoprivano infine che portavano invariabilmente al punto di partenza.
 
==[[Incipit]] di ''Labyrinth''==