Michel de Certeau: differenze tra le versioni
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*La struttura interna del [[discorso]] fa ''chicane''. Produce un tipo di lettore: un destinatario citato, identificato e istruito proprio dal fatto di essere posto nella situazione della cronaca di fronte a un sapere. Organizzando lo spazio testuale, essa stabilisce un contratto e organizza uno spazio sociale. Da questo punto di vista il discorso fa quello che dice. È performativo.
*La [[teoria]] non ha luogo nel tempo e nello spazio. È un non-luogo. L'origine è una forma (una rete di rapporti formali) e non una data, un personaggio o un libro della storia. Consiste più in ciò che la ricerca scientifica si dà come regole di lavoro che in ciò che riceve come legge di una storia.
==''La debolezza di credere''==
*Il legno della [[croce]], corpo immobile nel silenzio notturno, sarà ricoperto domani dalla gloria del risorto. Allora sarà l’ora del riposo.
*La preghiera privilegia alcuni aspetti e alcune manifestazioni della vita psicologica; costruisce in questo modo, grazie ai resoconti di tanti itinerari spirituali, una «carta» analoga alle «carte del paese dell’amore» disegnate seguendo le avventure amorose.
*Se la [[preghiera]] aspira ad incontrare Dio,l’appuntamento è sempre fissato sulle terre dell’uomo, all’incrocio del suo corpo e della sua anima.
==Bibliografia==
* Michel de Certeau, ''La scrittura dell'altro'', traduzione di Silvana Borutti, Raffaello Cortina, Milano 2005.
* Michel de Certeau, ''La debolezza di credere. Fratture e transiti del cristianesimo'', Città aperta, Troina (EN), 2006.
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