Ugo Ojetti: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
minuzie
m sistemo
Riga 3:
'''Ugo Ojetti''' (1871 – 1946), scrittore, critico d'arte e giornalista italiano.
 
==Citazioni di Ugo Ojetti==
*L'[[architettura]] è nata per essere fondamento, guida, giustificazione e controllo, ideale e pratico, d'ogni altra arte figurativa.<ref>Da ''L'architettura (Commenti)'', in ''Dedalo'', 6.1925/26, p. 412.</ref>
*L'[[Italia]] è un Paese di contemporanei senza antenati né posteri perché senza memoria di se stesso.<ref>Citato in [[Indro Montanelli]], ''Il caro indimenticabile Virgilio Lilli'', ''Corriere della Sera'', 2 dicembre 2000.</ref>
Line 10 ⟶ 11:
*Se a taluno degli assidui più melomani si chiede quale è stato l'evento più straordinario tra tante bellezze, è probabile che risponda essere stata la stecca d'un tenore meritamente celebre all'ultimo atto d'un'opera non tutta degna, ormai, d'essere celeberrima.
*Si è sempre i meridionali di qualcuno. (''In casa del Petrarca'')
*Odio il [[punto esclamativo]], questo gran pennacchio su una testa tanto piccola, questa spada di Damocle sospesa su una pulce, questo gran spiedo per un passero, questo palo per impalare il buon senso, questo stuzzicadenti pel trastullo delle bocche vuote, questo punteruolo da ciabattini, questa siringa da morfinomani, questa asta della bestemmia, questo pugnalettaccio dell'enfasi, questa daga dell'iperbole, quest'alabarda della retorica. Quando, come s'usa nei nostri tempi scamiciati, ne vedo due o tre in fila sul finir d'un periodo, che sembrano gli stecchi sul didietro di un'oca spennata, chiudo il libro perché lo sento bugiardo. Adesso v'è anche chi te l'accoppia con l'interrogativo, che par di veder Arlecchino appoggiato a Pulcinella. Tanto odio questa romantica lacrimuccia nera quando la vedo sgocciolare sulla povera candida pagina, che in essa mi immagino di scoprire or la causa or l'effetto, certo il chiaro simbolo di tutti i mali delle nostre lettere, arti e costumi. E se potessi far leggi, bandirei il punto esclamativo dalla calligrafia, dalle tipografie, dalle macchine da scrivere, dall'alfabeto Morse, con la speranza che a non vederlo più gli italiani se ne dimenticassero anche nel parlare e nel pensare, e pian piano espellessero dal loro sangue questo microbo aguzzo il quale dove arriva fa imputridire i cervelli e la ragione e rimbambisce gli adulti, accieca i veggenti, instupidisce i savi, indiavola i santi... Il punto esclamativo è il servo scemo dell'interiezione.
 
===Garibaldi piange===