Nazım Hikmet: differenze tra le versioni

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*''Io sono un noce nel parco Ghiulkhan. | E le foglie, come pesciolini, vibrano dall'alba alla sera, | frusciano come un fazzoletto di seta; prendi, | strappale, o mia cara, e asciuga le tue lacrime. || Le mie foglie sono le mie mani, centomila mani verdi, | centomila mani io tendo, e ti tocco, [[Istanbul]]. | Le mie foglie sono i miei occhi, e io guardo intorno, | con centomila occhi ti guardo, Istanbul. | Le mie foglie battono, come centomila cuori.'' (da ''Il noce. (1957)'', p. 57)
*''La città di [[Praga]] è incisa su una coppa di vetro | incisa con un diamante. | Risuonerebbe se la toccassi: | striata d'oro, limpida e bianca.'' (da ''Ore di Praga. 2 Il mattino. Praga ottimista. (1957)'', p. 71)
*''Finch'è ancora tempo, mio amore, | e prima che bruci Parigi | finch'è ancora tempo, mio amore, | finché il mio cuore è sul suo ramo | vorrei una notte di maggio | questa notte di maggio | sul lungosenna Voltaire | baciarti sulla bocca | e andando poi verso [[Cattedrale di Notre-Dame|Notre-Dame]] | contempleremmo il suo rosone | e a un tratto serrandoti a me | di gioia, paura e stupore | piangere silenziosamente | e le stelle piangerebbero | mescolate alla pioggia fine.'' (da ''Finch'è ancora tempo. (1958)'', p. 78)
*''Siamo in gara con noi stessi, o mia rosa, | o noi porteremo la [[vita]] | sulle stelle morte | o la morte | calerà sul nostro mondo.'' (da ''Strontium 90. (1958)'', p. 83)
*''Al mare, alla sabbia, al sole, alla mela, alle stelle | io mi abituo, o mia rosa, | mi abituo profondamente. | Confuso col mare e la sabbia e il sole e la mela e le stelle | il tempo di partire è venuto.'' (da ''Quest'anno all'inizio dell'autunno nel sud. (1958)'', p. 84)