Libro: differenze tra le versioni

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*[Il libro] non ci rimane che ripercorrerlo parola per parola garantendo tautologicamente una intelligenza ineccepibile. ([[Francesco Gnerre]])
*Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Poiché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, per non dire dalle mie sofferenze, è proprio questo che devono trasmettere in qualche maniera al lettore. No, non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione. ([[Emil Cioran]])
*Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo di averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei. ([[Carlo Dossi]])
*La duplice scortesia del lettore nei confronti dell'autore consiste nel lodare il secondo libro di costui a spese del primo (o viceversa) e nel volere che l'autore gliene sia grato. ([[Friedrich Nietzsche]])
*La prefazione è quella cosa che si scrive dopo, si stampa prima, e non si legge né dopo né prima. (''Pitigrilli'', alias [[Dino Segre]])