Terremoto dell'Irpinia del 1980: differenze tra le versioni

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*Solo il 50 per cento dei fondi è andato dove doveva andare, il resto è stato dissipato. Il dopoterremoto è stata una cuccagna sulla quale hanno mangiato tutti: il 20 per cento del denaro è finito in tasca ai politici, un altro 20 per cento è andato ai tecnici della ricostruzione. [[Camorra]], imprese del Nord e imprenditori locali si sono mangiati il resto. (Rocco Caporale,<ref>Docente alla Saint John's University di New York.</ref> citato in Goffredo Locatelli, ''Irpiniagate'')
*Quando ebbi un processo non con un magistrato ma con un politico del rango di De Mita che avevo coinvolto nella mala amministrazione dei fondi stanziati per l'Irpinia dopo il terremoto, non trovai, in tutta quella vasta regione, una toga che venisse a testimoniare in mio favore. L'uso di 50-60mila miliardi stanziati per l'Irpinia rimase un porto nelle nebbie. ([[Indro Montanelli]], 12 gennaio 1997, citato in ''Le stanze'', BUR, 2004)
*“Eppure a volte per capire era sufficiente saper ascoltare. Si ricordò di quella volta che era riuscito a descrivere le conseguenze che il terremoto dell'Irpinia dell'80 aveva avuto sull'equilibrio di quella comunità grazie a una semplice intervista. Era bastato l'incontro con un uomo che si aggirava su una collina di macerie a Sant'Angelo dei Lombardi e raccoglieva piccole cose intorno a sé, oggetti all'apparenza privi di importanza: un fermaglio, un posacenere, una penna. Cercava con pazienza tra le pietre e le macerie e, appena qualcosa attirava la sua attenzione, si chinava a prenderla con delicatezza, come si fa con le more nei cespugli, e la riponeva in una scatola di scarpe vuota. Marco si avvicinò e gli chiese dov'era la sua casa e in che condizioni fosse.  -"È tutta qui. Ci stiamo camminando sopra." rispose l'uomo, senza scomporsi.  -"E la sua famiglia?" -"Stiamo camminando sopra anche a quella. Mia moglie è proprio qui sotto" disse indicando la punta delle scarpe. "Qui siamo sopra la cucina. L'avevo lasciata lì ed ero andato a prendere la legna per il cammino quando è arrivata la scossa. I miei due bambini sono più in là. In quel punto, vede? Quando sono uscito stavano giocando nella loro cameretta. Devono essere ancora lì. E ora, se vuole scusarmi..." e andò via, lungo quel cimitero di macerie, cercando frammenti della sua vita perduta.”  [[[Franco Di Mare]], ''Non chiedere perché'', Rizzoli, 2011, pp. 103, 104. Link: [http://www.goodreads.com/book/show/13518363-non-chiedere-perch]]
 
==Note==