Pietro Anastasi: differenze tra le versioni

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{{Intestazione2|''[https://it.sports.yahoo.com/notizie/serie-l-inter-juventus-boninsegna-anastasi-101033602.html L'Inter-Juventus di Boninsegna e Anastasi]''|Intervista di Mattia Fontana, ''Yahoo.com'', 27 marzo 2013}}
 
*{{NDR|Riferito allo scambio di mercato con l'interista Roberto Boninsegna}} È stata una vicenda triste. Se siamo arrivati a quello scambio, però, è perché io avevo litigato con l'allora allenatore della Juventus, [[Carlo Parola]]. Ero praticamente fuori rosa, così [[Giampiero Boniperti|Boniperti]] si mise all'opera per quella trattativa incredibile. Per me però è stata durissima. Venivo da otto anni di Juventus, andavo in una rivale come l'Inter. Non l’avrei mai voluto. Sono passati quasi quarant'anni, ma se si dice Anastasi si pensa alla Juventus. E se si dice Boninsegna si pensa all'Inter.
 
{{Intestazione2|''Amarcord: Pietro Anastasi''|Intervista di Nicola Calzaretta, ''Guerin Sportivo'', maggio 2015.}}
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*{{NDR|Alla domanda "E il Varese com'è che la scova in Sicilia?"}} Per caso. Il Direttore Sportivo varesino Casati era al Cibali per assistere a Catania-Varese. Sarebbe dovuto ripartire con la squadra, ma lasciò il posto in aereo a una donna incinta. Il rinvio del volo di ritorno gli consentì di seguire il giorno dopo, sempre al Cibali, Massiminiana-Paternò. Anche se finì 0-0, mi vide e prese nota. Ero felice perché andavo in B a diciotto anni, avrei avuto una bella vetrina e qualche soldo in più. Ma avevo paura, perché andavo lontano per un'avventura che avrebbe potuto finire subito.
*{{NDR|Riferito all'approdo nella Juventus}} Il primo impatto con il mondo bianconero fu istruttivo. Era estate e andai in sede a incontrarmi per la prima volta con i nuovi dirigenti non pensando alla forma. Avevo una maglietta e un normale paio di pantaloni. Il presidente Catella mi disse: "La prossima volta si presenti in giacca e cravatta".
*{{NDR|Riferito al rapporto con l'allenatore Heriberto Herrera}} Un uomo molto rigido, maniacale. Incuteva timore, specie davanti alla bilancia[. Dava multe a chi sgarrava con il peso. Ricordo che Haller e Piloni erano tra i più terrorizzati perché tendevano a ingrassare anche mangiando pochissimo.]. Durante uno dei primi allenamenti mi trattò malissimo davanti ai compagni. Stavamo facendo una seduta tattica, io non ero abituato a certi metodi. A un certo punto mi dice: "Basta, ''cono'' {{NDR|stupido}}, vada fuori". Mi mandò via e fece entrare al mio posto Zigoni per farmi vedere come andava fatto il movimento. A me vennero le lacrime agli occhi dalla rabbia.
*{{NDR|Rispondendo a "E poi c'è la questione meridionale"}} Per i tanti lavoratori che venivano dal Sud e che si facevano il mazzo in fabbrica sono diventato un simbolo, anzi ero uno di loro, quello che aveva avuto la buona sorte di giocare a pallone. Ricordo che mi fermavano fuori dello stadio e mi dicevano di farmi valere anche per loro. Mi rendeva orgoglioso.
*{{NDR|Rispondendo a "Un po' dimenticato, vero?" in riferimento a [[Italo Allodi]]}} Molto dimenticato, ma questo è il vecchio vizio del nostro mondo. Senza nulla togliere a [[Giampiero Boniperti|Boniperti]], Allodi ha avuto grandi meriti nella rinascita della Juve. Quando le cose non andavano bene o c'era da cementare il gruppo, lui organizzava delle cene, spesso con le famiglie. Una volta accadde dopo la papera di Carmignani contro il Cagliari. {{NDR|il numero uno bianconero si fece sfuggire di mano un pallone innocuo}} Tutti a cena e lui che regala al portiere una pinza. Geniale.