Roberto Gervaso: differenze tra le versioni

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==''Ve li racconto io''==
*{{NDR|[[Gianni Agnelli]]}} Cortese più che affabile, inquieto più che volubile, cinico più che scettico, si muoveva al di sopra delle parti e al di fuori della mischia, da cui stile e rango lo tenevano lontano. [...] Era uno snob raffinato, dallo charme cosmopolita, impreziosito dalla erre moscia. (pp. 25-26)
*{{NDR|[[Giulio Andreotti]]}} I suoi rischi sono calcolati, le sue uscite mai improvvisate. Solo improvvise. Le sue trame sono sottili. Come le sue mani e il suo cervello. Non si vedono se non quando sono compiute. È difficile persino immaginarle e, forse per questo, quando lui - e solo lui - decide di svelarle fanno tanto rumore, danno la stura a tante polemiche, gli inimicano gli amici e gli amicano i nemici (chi siano questi e chi quelli è difficile dire, perché cambiano continuamente a mai a caso). (p. 31)
*Non c'è ramo dello scibile che [[Isaac Asimov|Asimov]] non abbia scosso, pascolo scientifico dove non abbia brucato. Sa tutto di tutti, di tutto scrive, da tutti si fa leggere e, quel che più conta, capire. (p. 39)
*{{NDR|[[Fred Astaire]]}} È stato per la [[danza]] quel che [[Frank Sinatra|Sinatra]] è stato per la canzone, [[Pablo Picasso|Picasso]] per la pittura, [[Sigmund Freud|Freud]] per l'inconscio, [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Strawinskij]] per la musica classica. [...] Un folletto divino, un genio assoluto, un mito, ma anche un uomo affabile, alla mano. (p. 42)