Gianni Agnelli: differenze tra le versioni

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*Agnelli va in Paradiso di sicuro con questi comandamenti! «Onora il padre e la madre»: per forza, con tutti i soldi che gli hanno lasciato! «Non desiderare la roba d'altri»: come fa? è tutto suo. ([[Roberto Benigni]])
*Aveva una grande capacità di giudicare perché era un profondo conoscitore del mondo del calcio e non parlava mai a caso. ([[Alessandro Del Piero]])
*Cortese più che affabile, inquieto più che volubile, cinico più che scettico, si muoveva al di sopra delle parti e al di fuori della mischia, da cui stile e rango lo tenevano lontano. [...] Era uno snob raffinato, dallo charme cosmopolita, impreziosito dalla erre moscia. ([[Roberto Gervaso]]) *Credo non vi sia stato né vi sia un altro italiano con una rete di relazioni personali come Gianni Agnelli in tutti i continenti e negli ambienti più diversi. ([[Giulio Andreotti]])
*È uno dei pochi italiani esportabili, e presentabili, al di là delle Alpi, della Manica, dell'Atlantico. Lo conoscono tutti e tutti – quelli che contano – conoscono lui. Gode d'infiniti privilegi ma, mi dicono, non ne abusa. Nega d'amare il potere, forse solo perché ne ha tanto, e nessuno può insidiarglielo. Comunque, ne fa un uso discreto, come si conviene a un monarca, sul cui impero non tramonta mai il sole. ([[Roberto Gervaso]])
*Era un grande esteta del calcio, voleva vincere, ma prima di tutto amava i grandi giocatori, che fossero della Juve o avversari: da Hamrin a Baggio, passando per Sivori, Platini e Maradona [...] Era capace di valutare le persone, e non solo i calciatori, con incredibile sintesi e perspicacia. ([[Giovanni Trapattoni]])