Léopold Sédar Senghor: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Léopold Sédar Senghor==
*Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie.<ref>Dal saggio ''Vue sur l'Afrique noire, ou assimiler, non être assimilés'', (1945), in seguito ristampato in ''Liberté I. Negritude et humanisme'', ParisParigi, [1964], p. 67. {{cfr}}Citato in Italo Lana e Armando Fellin, ''Civiltà letteraria di Roma antica'', volvolume I, p. 16. Citato; in [[Italo Lana]] e [[Armando Fellin]], ''Civiltà letteraria di Roma antica'', Casa Editrice G. D'Anna, Messina-Firenze, 1973, volume I, p. 13.</ref>
 
==''Poesie dell'Africa''==
*''Donna nuda, donna nera | Cantocanto la tua bellezza che passa, la tua forma che fisso nell'Eterno, | Primaprima che il Fato geloso ti incenerisca per nutrire le radici della vita.'' (da ''Donna nuda donna nera'', p. 11)
*''[[Nobiltà]], non occorre essere nati nobili per avere l'andatura del cammello | Oo della giraffa che regge bene il confronto col leone.'' (da ''Elegia degli alisei'', p. 16)
*[[Dio]] ha dato la forza vitale agli animali, ai vegetali, ai minerali, agli uomini: perché essi ''sono''. Ma questa forza ha la vocazione di crescere. Così l'[[esistenza]] si fonda sulla {{sic|pre.esistenza}} per sbocciare in una esistenza superiore. (da ''La negritudine'', p. 60)
*La vera [[cultura]] è mettere radici e sradicarsi. Mettere radici nel più profondo della terra natia. Nella sua eredità spirituale. Ma è anche sradicarsi e cioè aprirsi alla pioggia e al sole, ai fecondi rapporti delle civiltà straniere... (da ''La negritudine'', p. 63)