Guido Morselli: differenze tra le versioni

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*[[Dio]] è come il mare: sorregge chi gli si abbandona. (14 dicembre 1943)
*Vi è in noi una specie di timore della felicità. Si potrebbe dire che la [[consuetudine]] alla noia e al dolore determina da parte nostra una inerzia una resistenza alla gioia. (5 gennaio 1944)
*Tutta la nostra esperienza interiore è il gioco di due fattori: la memoria (il [[passato e presente|passato]]), l'angoscia (il [[passato e presente|presente]]). (2 febbraio 1944)
*Esser fedeli a una donna, significa esser fedeli a se stessi. (13 maggio 1944)
*Il castigo, in quanto sia sofferenza, è sempre ingiusto perché sempre sproporzionato alla colpa. Infatti il piacere che sentiamo commettendo il male, non incide mai profondamente come il dolore. Carattere di quello è la labilità, di questo, la stabilità. Il piacere non impegna quasi mai l'animo, il dolore, anche fisico, sì. Il piacere sfiora, il dolore si radica. (12 agosto 1944)
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[[Categoria:Aforisti italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori di fantascienza italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]