Raoul Vaneigem: differenze tra le versioni

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*La [[libertà di pensiero|libertà illimitata d'espressione]] non è un dato di fatto ma una continua conquista, che l'obbligo dell'obbedienza non ha molto favorito fino a oggi. Non esiste un uso buono o cattivo della libertà d'espressione, esiste soltanto un uso insufficiente di essa. (cap. 1, p. 15)
*La [[religione]] rientra in un accordo privato fra chi la pratica e la creatura extraterrestre da lui deputata a governare il suo destino. È inammissibile che essa s'imponga sotto le parvenze di un'istituzione ecclesiastica o statale, di fronte alla quale ci si deve inchinare. La libertà di credere e di praticare dei riti non può essere confusa con il potere arbitrario di prescriverli a quanti non la condividono. (cap. 2, p. 19)
*''Non si combattono e non si scoraggiano l'[[ottusità]] e l'ignominia vietando loro di esprimersi: la miglior critica di uno stato di fatto deplorevole consiste nel creare la situazione che vi pone rimedio''. L'ottusità, l'infamia, il pensiero ignobile sono il pus di una sensibilità ferita. Impedire che scorra significa infettare la ferita anziché diagnosticarne le cause al fine di guarirla. Se non vogliamo che un'aberrazione finisca con l'infettare il tessuto sociale come un tumore maligno, dobbiamo riconoscerla per quello che è: il sintomo di un male nell'individuo e nella società. (cap. 3, p. 26)
*Una [[verità]] imposta si vieta umanamente d'esser vera. Ogni preconcetto dato per eterno e incorruttibile esala l'odore fetido di Dio e della tirannia. (cap. 3, p. 34)