Anonimi spartani: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Uno spartano zoppo che partiva per la guerra, rivolgendosi a coloro che lo seguivano deridendolo}} Disgraziati, quando [[Combattimento|si combatte]] con i nemici non bisogna essere bravi a scappare: l'importante è restare e mantenere il proprio posto. (234 E)
*{{NDR|In risposta a chi gli chiedeva cosa sapeva fare il poeta [[Tirteo]]}} È capace di infiammare il cuore dei giovani. (235 E-F)
*{{NDR|Una madre spartana porgendo lo [[scudo]] al figlio}} Figlio mio, torna o con questo o sopra questo.<ref name=Lac/><ref>Letteralmente "O figlio, con questo o sopra questo". Il significato solitamente attribuito alla frase è che uno Spartano deve tornare vittorioso con lo scudo oppure morire ed essere riportato indietro sullo scudo, ma è possibile che intenda anche che uno Spartano deve morire nel posto assegnatogli, e quindi cadere sul proprio scudo quando viene colpito a morte (traduzione, p. 218). Questa frase, che Stobeo (III, 7, 30) attribuisce a [[Gorgo]], è una delle più famose riguardanti Sparta, ed è divenuta anche il motto della [[w:Maina (penisola)|Maina]].</ref> (241 F)
:Τέκνον, ἢ τὰν ἢ ἐπὶ τᾶς.
*{{NDR|In risposta ad un tale che invidiava la fortuna del ricchissimo armatore navale Lampi di Egina}} Non mi interessa una felicità appesa alle sartie. (234 E-F)