Neil Gaiman: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
ampliamento, introduzione a Cose Fragili
ampliamento, incipit racconti da Cose Fragili
Riga 1:
[[Immagine:Gaiman, Neil (2007).jpg|thumb|Neil Gaiman]]
{{indicedx}}
'''Neil Richard Gaiman''' (1960 – vivente), scrittore, autore di fumetti, giornalista e sceneggiatore britannico.
 
Line 192 ⟶ 191:
===''Souvenir e tesori: una storia d'amore''===
Dite pure che sono un bastardo, se volete. È vero, non c'è modo di negarlo. Mia mamma mi ebbe due anni dopo essere stata rinchiusa «per il suo bene»; questo accadde nel 1952, quando un paio di notti di bagordi in compagnia dei ragazzi del paese bastavano per essere dichiarate affette da «ninfomania clinica» e venire rinchiuse «per protezione propria e della società» su richiesta scritta di due medici. Uno dei quali era suo padre, mio nonno, e l'altro il socio con cui condivideva l'ambulatorio nel Nord di Londra.
 
=== ''Cose Fragili'' ===
==== ''Uno studio in smeraldo'' ====
Di ritorno dal loro eccezionale tour europeo, nel corso del quale si sono esibiti di fronte a numerose teste coronate, ottenendone il plauso e i complimenti grazie a straordinarie rappresentazioni drammatiche, in cui si univano commedia e tragedia, gli Strand Players informano che in aprile, per un periodo limitato, presenteranno presso il Royal Court Theatre di Drury Lane ''il mio somigliantissimo fratello Tom!'', ''la minuscola fioraia'' e ''arrivano i Grandi Antichi'' (un affascinante dramma storico con splendidi costumi), tre atti unici! Prenotazioni al box office.
 
==== ''La danza delle fate'' ====
<poem>''Se fossi giovane com'ero un tempo, e sogni''
''e morte ancora assai lontani,''
''L'alma mia non spezzerei, per serbarne''
''mezza nel mondo degli umani''
''Così che metà di me starebbe a casa, e invano''
''bramerebbe il mondo delle Fate''
''Mentre l'anima mia vagando andrebbe''
''per sentieri e stradine sterrate,''
''E lì incontrerei una bella fatina e''
''con un sorriso un bacio le darei o forse tre''</poem>
 
==== ''Spose proibite degli schiavi senza volto nella casa segreta la notte del desiderio e del terrore'' ====
Da qualche parte nella notte, qualcuno stava scrivendo.
 
==== ''Il sentiero dei ricordi'' ====
Mi piacciono le cose a forma di racconto.<br>
La realtà, comunque, non è a forma di racconto, e neanche le irruzioni del bizzarro nella nostra vita sono a forma di racconto. Non finiscono mai in modo del tutto soddisfacente. Raccontare ciò che è fuori dall'ordinario è come raccontare i propri sogni: è possibile comunicare gli eventi di un sogno ma non il suo contenuto emotivo, il modo in cui un sogno può influire su tutta la tua giornata.
 
==== ''Orario di chiusura'' ====
A Londra ci sono ancora dei club. Autenticamente o falsamente antichi, con decrepiti sofà e caminetti in cui scoppietta il fuoco, giornali, e una tradizione di silenzi o di conversazioni, e poi ci sono club moderni, il Groucho e i suoi molti derivati, dove attori e giornalisti vanno per essere visti, per bere, per godersi la loro balenante solitudine, o anche per parlare. Ho amici che frequentano entrambi i generi di club, ma personalmente non sono membro di alcun club londinese. Non più.
 
==== ''Vita da wodwo'' ====
<poem>''Mi spoglio della camicia, del libro, della giacca, della vita''
''Li lascio, gusci vuoti e foglie cadute''
''Vado in cerca di cibo e di una sorgente''
''D'acqua fresca.''</poem>
 
==== ''Caffè amaro'' ====
Sostanzialmente, ero morto. Forse da qualche parte dentro di me urlavo e piangevo e ululavo come un animale, ma si trattava di un'altra persona nascosta nel profondo, un'altra persona che non aveva accesso alla faccia, alle labbra e alla bocca e alla testa, perciò in superficie io alzavo le spalle sorridendo, e continuavo a muovermi. Se avessi potuto trapassare proprio fisicamente, lasciar andare tutto così, senza fare niente, uscire dalla vita con la stessa semplicità con cui si esce da una porta, l'avrei fatto. E invece avrei continuato a dormire la notte e camminare di giorno, seccato di esserci e rassegnato all'esistenza.
 
==== ''Gli altri'' ====
«Il tempo è fluido, qui» disse il demone.<br>
Seppe che era un demone nel momento stesso in cui lo vide. Lo sapeva, come sapeva che quel luogo era l'Inferno. Né l'uno né l'altro lasciavano dubbi sulla loro identità.
 
==== ''Soli si resta facendo i lazzaroni'' ====
Ai miei figli piace moltissimo ascoltare le storie della mia infanzia: "La volta in cui mio padre minacciò di arrestare un agente", "Come per ben due volte ruppi i denti davanti di mia sorella", "Quando finsi di essere due gemelli", e perfino "Il giorno in cui uccisi il gerbillo per errore".<br> Ma non ho mai raccontato loro questa storia. E mi troverei in difficoltà, se dovessi spiegare il perché.
 
==== ''I fatti relativi alla scomparsa di Miss Finch'' ====
Per cominciare dalla fine: sistemai una fettina di zenzero marinato, rosa e translucido, sopra la pallida carne di seriola, immersi il tutto - zenzero, pesce e riso - nella salsa di soia, con il pesce verso il basso; poi lo divorai in due morsi.<br>«Credo che dovremmo andare alla polizia» dissi.
 
==== ''Strange little girls'' ====
'''New Age'''<br>Sembra così distaccata, così concentrata, così tranquilla, eppure i suoi occhi rimangono puntati sull'orizzonte.<br>Appena la conosci pensi di aver capito tutto quello che c'è da capire di lei, ma nulla di ciò che pensi è vero. Dentro di lei, la passione scorre come un fiume di sangue.<br>Ha distolto lo sguardo per un solo istante, e la maschera è scivolata, e tu ti sei innamorato. Tutti i tuoi domani cominciano qui.
 
==== ''Arlecchino a San Valentino'' ====
È il 14 febbraio, in quell'ora del mattino in cui i bambini sono a scuola e i mariti partono per andare al lavoro in macchina, o vengono scaricati, incappottati e con il fiato che fa nuvolette di vapore, nella stazioncina di paese per la Grande Migrazione dei Pendolari, quando attacco il mio cuore sulla porta di casa di Missy. Il cuore è di un rosso scuro, intenso, quasi marrone, il colore del fegato. Poi busso alla porta, qualche colpetto leggero, ''rat-a-tat-tat!'', e afferro il batocio, il bastone, la mia potentissima lancia svolazzante di nastri e svanisco come vapore nell'aria fredda...
 
==== ''Riccioli'' ====
<poem>''Raccontare fiabe, è un dovere reciproco,''
''in quanto persone, non come padre e figlia.''
''E per la centesima volta ti racconto:''
''«C'era una volta una bambina di nome Riccioli d'Oro,»''
''poiché aveva lunghi capelli del colore dell'oro,''
''e mentre camminava nel bosco vide...''</poem>
 
==== ''Il problema di Susan'' ====
''Quella notte fa di nuovo lo stesso sogno.<br/>È ferma, accanto a sua sorella e ai suoi fratelli, sul limitare del campo di battaglia. È estate, e l'erba ha una sfumatura di un verde insolito, molto intenso: un verde sano, come un campo da cricket o il declivio che accoglie nelle South Downs arrivando dalla costa. Sull'erba sono stesi dei cadaveri. Nessuno è umano; vede un centauro, la gola tagliata, sdraiato accanto a lei.
 
==== ''Come credi che mi senta?'' ====
Sono a letto, ora. Sento le lenzuola di lino sotto di me, leggermente stropicciate, hanno preso la mia temperatura. Non c'è nessun altro. Il petto non mi fa più male. Non sento nulla. Sto bene.
 
==== ''La mia vita'' ====
La mia vita? Diavolo, non credo proprio che ti<br/>interesserebbe. Gesù, ho la gola secca...<br/>Qualcosa da bere? Be', se paghi tu, e visto che fa<br/>così caldo, va bene. Perché no. Uno solo, però.
 
==== ''Quindici arcani dei tarocchi vampiri'' ====
'''Il Matto'''<br/>«Che cosa vuoi?»<br/>Il giovane veniva tutte le notti al cimitero, ormai da un mese. Aveva osservato la luna inondare con la sua fredda luce il gelido granito e il marmo fresco e le vecchie pietre e statue coperte di muschio. Gufi e ombre lo avevano fatto sobbalzare. Aveva visto le coppie di innamorati e gli ubriachi e i ragazzini che tagliavano via veloci, nervosi: tutti quelli che attraversavano il cimitero di notte.
 
==== ''Chi nutre e chi mangia'' ====
Questa è una storia vera, abbastanza. Per quel che interessa, e per quel che può servire.<br/>Era notte fonda, avevo freddo, e mi trovavo in una città dove non avrei dovuto essere. Non a quell'ora, comunque. Non vi dirò di che città si tratta. Avevo perso l'ultimo treno, e non avevo sonno, perciò me ne andai in giro nei pressi della stazione finché non trovai una caffetteria aperta. Un posto caldo in cui rifugiarmi.
 
==== ''Il morbo del malatista'' ====
Un'affezione, di morbosa intensità e decorso maligno, che colpisce coloro che abitualmente e in modo patologico catalogano e fabbricano malattie.
 
==== ''Alla fine'' ====
Alla fine, il Signore diede il mondo al Genere Umano. Tutto il mondo era dell'Uomo, tranne un giardino. "Questo è il mio giardino" disse il Signore "e qui tu non metterai piede."<br/>Un uomo e una donna entrarono nel giardino, i loro nomi erano Terra e Respiro.
 
==== ''Golia'' ====
Potrei forse affermare di aver sempre sospettato che il mondo fosse un lurido tugurio infame, la pessima copertura per qualcosa di molto più complesso e assurdo e infinitamente strano, e che, in un certo senso, sapevo già la verità. Ma io credo che semplicemente il mondo sia sempre stato così. E anche adesso che so la verità - proprio come la saprai tu, amor mio, se andrai avanti a leggere - il mondo continua a sembrarmi lurido e infame. Un mondo diverso, una diversa sporcizia, ma la sensazione è sempre quella.
 
==== ''Pagine da un diario trovato in una scatola da scarpe lasciato in un autobus Greyhound in un punto qualsiasi tra Tulsa, Oklahoma, e Louisville, Kentucky'' ====
''Lunedì 28''<br/>Ormai dev'essere da un po' che seguo Scarlet. Ieri ero a Las Vegas. Mentre attraversavo il parcheggio di un casinò, ho trovato una cartolina. Sopra c'era una parola scritta col rossetto rosso. Una parola sola: "Ricorda". Dall'altra parte, un paesaggio del Montana.<br/>Non ricordo che cosa mi dovrei ricordare. Adesso sono in macchina, e viaggio verso nord.
 
==== ''Il giorno dei dischi volanti'' ====
<poem>''Quel giorno, atterrarono i dischi volanti. Centinaia, dorati,''
''Silenziosi, scendevano dal cielo come grandi fiocchi di neve,''
''E i Terrestri immobili''
''li guardavano arrivare''
''Aspettavano, le bocche riarse, di scoprire cosa contenessero''
''E nessuno di noi sapeva se ci sarebbe stato un domani
''Ma tu non l'hai notato perché''</poem>
 
==== ''L'invenzione di Aladino'' ====
<poem>''A letto con lui quella notte, come ogni notte,''
''la sorella stesa ai loro piedi, lei termina il suo racconto,''
''poi attende. La sorella è svelta a capire,''
''e dice: «Non riesco a dormire. Ne racconti un'altra, per favore?»''</poem>
 
==== ''Il sovrano del Glen'' ====
«Secondo me» disse l'omino a Shadow «lei è una specie di mostro. Giusto?»<br />Erano le uniche presenze, a parte la barista, al bar di un hotel in una cittadina sulla costa settentrionale della Scozia. Shadow era seduto per conto suo, e stava bevendo una birra, quando quel tipo era venuto a sedersi al suo tavolo. Era la fine dell'estate, e Shadow aveva l'impressione che ogni cosa fosse fredda e piccola e umida. Aveva di fronte a sé un libro con "piacevoli itinerari locali", e stava studiandosi una passeggiata da fare il giorno seguente, lungo la costa, verso Cape Wrath.
 
== Bibliografia ==