Paola Taverna: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Matteo Renzi]]}} Lei non è affatto l'onesto ed esuberante sindaco che vuol far credere. Perché non ci dice chi sono i burattinai che la manovrano? Solo pochi giorni fa, parlando del Governo, aveva liquidato la questione con un «ma chi ce lo fa fare?». Beh, oggi conosciamo la risposta, almeno parziale: glielo fa fare [[Carlo De Benedetti]], tessera n. 1 del PD, di certo uno dei massimi esperti italiani di rottamazione, essendo il demolitore di un gioiello italiano come l'[[Olivetti]]. Chi ha pagato la sua campagna alle primarie, presidente Renzi? Pensa davvero che il popolo italiano sia così ingenuo da bersi la storiella del mercato rionale, che non sappia delle sue cene a porte chiuse con gli squali dei veri mercati che le interessano, cioè quelli finanziari, o della sua benevola investitura da parte della troika e delle banche speculatrici che ci hanno condotto sull'orlo della catastrofe? Ormai solo chi sceglie consapevolmente di non sapere può ignorare l'evidenza dei fatti.<ref name="seduta 197"/>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Chi ha votato PD ed oggi si ritrova al governo questo PD, oggettivamente, io ho delle serie preoccupazioni per loro, non sono in campagna elettorale, ma loro dovrebbero farla e farla seriamente, perché non li rivoterà più nessuno.<ref>Dall'intervista a ''Servizio Pubblico'', La7; visibile su ''[http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/servizio-pubblico-taverna-m5s-non-rivotera-piu-nessuno-pd/273007/ Tv.ilFattoQuotidiano.it]'', 3 aprile 2014.</ref>
*{{NDR|Sulla riforma del [[Senato della Repubblica|Senato]], portata avanti dal [[Governo Renzi]]}} È una riforma imposta col ricatto di pochi che si fingono molti e derubano il futuro di tutti. Noi non possiamo restare indifferenti; non possiamo assistere silenti e impassibili di fronte a questa violenza. Dobbiamo fermarvi ora, perché ormai non ci resterebbe nemmeno la triste speranza di un intervento della [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte costituzionale]], visto che questa contro-riforma consentirà alla maggioranza di spartirsi anche l’elezione dei suoi giudici, estromettendo la partecipazione decisiva delle opposizioni e trasformandola in una sua malleabile appendice. Chi troverà la forza di levare la sua voce contro l’autoritarismo, contro l’accentramento del potere nelle mani di marionette nominate da una ristretta di cerchia di uomini lontani anni luce dagli interessi del popolo? Sarà la Repubblica del sopruso, delle ripicche sugli oppositori e dell’arbitrio contro i dissenzienti. Sarà, signori, il [[fascismo]] del terzo millennio, ancora più insidioso perché nascosto sotto le spoglie di una democrazia morente. Pur di realizzare il vostro sogno, che è il nostro incubo, nessuna bugia è troppo grande. Avreste il coraggio di ripetere anche ora le «balle» di qualche mese fa, quando affermavate che le leggi di revisione costituzionale vanno approvate con il consenso più ampio possibile?<ref name=Sed510>Citato in ''Senato della Repubblica Italiana – Legislatura XVII – Aula – Resoconto stenografico della [http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/315795.pdf seduta n. 510 del 23 settembre 2015]''. Roma, 23 settembre 2015.</ref>
*«Ce lo chiede il popolo italiano», dicevate. Ma quando avete visto gli italiani scendere in piazza al grido: «Senato delle autonomie subito!»? Ho visto gli italiani lottare per i propri diritti costituzionalmente garantiti, non certo per avere una Camera di nominati, non certo per una riforma che non farà trovare lavoro al 43 per cento di giovani disoccupati, che non migliorerà la sanità, sempre lasciata in balìa degli avidi appetiti delle Regioni, con le note disuguaglianze tra quelle virtuose e quelle no. Chi di voi avrebbe la faccia tosta di dire che il bicameralismo rallenta il procedimento legislativo? [...] Allo stesso modo non vi interessa la soluzione del conflitto di interessi che viola il principio costituzionale dell’uguaglianza di tutti i cittadini nell’accesso alle cariche elettive, sempre sacrificata sull’altare del baratto politico. Queste sono le vere riforme che il popolo italiano ci e vi chiede, non per cancellare, ma per attuare la nostra legge fondamentale, la «grande incompiuta», come diceva [[Piero Calamandrei|Calamandrei]], per realizzare pienamente i principi della nostra Costituzione. Tutto questo però il ''Premier'' fa finta di non saperlo. Tanti giornali titolano: «Renzi vuole uscire vincitore», come se il nostro ordinamento costituzionale fosse la scommessa di un ''Premier'' infantile, il premio da attribuire a un narciso egoista, arrogante sul piano nazionale e irrilevante su quello europeo. E chi se ne frega se nelle università, così come nei pochi ''media'' liberi e tra i nostri banchi, in molti disperatamente chiedono di fermare una riforma sbagliata.<ref name=Sed510/>
*L’importante è essere il Governo del fare. Anche del fare schifo, purché si faccia. Ci tenevo ad intervenire oggi e ci tenevo a farlo in Aula, affinché queste parole rimangano agli atti, memoria di quella parte del Paese che oggi non si arrende, che non intende farlo, né domani, né mai. Ho una sola vita e non lascerò nulla di intentato per combattere questo sistema marcio e corrotto, che sopravvive solo autolegittimandosi e non ha più senso di esistere. Non lascerò che mi rubiate neanche un solo giorno, perché non voglio vivere né di rimorsi né di rimpianti, ma camminando sempre a testa alta, con dignità. E voglio anche poter dire a mio figlio, per il resto della mia vita, che non ho mai pensato di cedere, neanche per un secondo, che ho lottato con tutte le mie forze, insieme a un pugno di donne e di uomini onesti in quest’[[Senato della Repubblica|Aula]], e a milioni di loro fuori da essa, per affermare il suo diritto di avere diritti, per onorare il testamento dei Padri costituenti, per difendere il patrimonio più prezioso degli italiani: la nostra [[Costituzione]].<ref name=Sed510/>