Jules Renard: differenze tra le versioni

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*Quando si è pigiati nella folla, si ha la sensazione che tutti vi guardino nel buco delle orecchie. (4 ottobre 1892; Vergani, p. 60)
*La [[vita e morte|morte]] degli altri ci aiuta a [[vita e morte|vivere]]. (5 ottobre 1892; Vergani, p. 60)
*[[Paul Verlaine|Verlaine]], un Socrate da letamaio. (10 ottobre 1892; Vergani, p. 60)
*La rara, la breve gioia di sentire che ci [[perfezionamento|si perfeziona]] un poco ogni anno. (28 ottobre 1892; Vergani, p. 61)
*Quando fa l'[[elogio]] di qualcuno gli sembra di denigrarsi un po'. (11 gennaio 1893; Vergani, p. 63)
*Per darsi forza cominciava a cercare le tare, le malattie, i dubbi e le preoccupazioni della gente ricca. (22 gennaio 1893; Vergani, p. 63)
*Ricordi d'infanzia disegnati con un fiammifero spento. (22 gennaio 1893; Vergani, p. 63)
*[[Tristan Bernard]] mi dice che io assomiglio molto a [[Charles Dickens|Dickens]]. Ecco un altro che occorrerà leggere perché gli assomiglio. Speriamo che non sia noioso come gli altri. (20 febbraio 1893; Vergani, p. 64)
*[[Fatica|Affatichiamoci]]: affatichiamoci per vivere meno e per morire prima. (16 marzo 1893; Vergani, p. 64)
*Occorre amare la natura e gli uomini malgrado il loro fango. (27 marzo 1893; Vergani, p. 65)
*Lo so: tutti i grandi uomini, in principio, furono incompresi; ma io non sono un grande uomo e vorrei essere compreso subito. (28 aprile 1893; Vergani, p. 65)
*Solamente [[Victor Hugo]] ha parlato: gli altri uomini balbettano. Qualcuno può assomigliargli nella barba, nella lunghezza della fronte, nei duri capelli che sfidano le forbici e che sono il terrore dei barbieri: e si può assomigliargli nella preoccupazione di recitare una parte come nonno o come uomo politico. Ma, se apro a casa un libro di Victor Hugo, vedo una montagna, un mare, quello che volete voi, eccettuato qualche cosa a cui possano paragonarsi gli altri uomini. (13 luglio 1893; Vergani, p. 66)
*La beata [[solitudine]] nella quale si può finalmente pulirsi minuziosamente il naso. (11 settembre 1893; Vergani, p. 66)
*Basta l'odore dell'[[inchiostro]] per far morire i miei sogni. (15 settembre 1893; Vergani, p. 66)