Jules Renard: differenze tra le versioni

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==''Diario 1887-1910''==
*[[Charles Baudelaire|Baudelaire]]: la sua frase pesante, carica di fluidi elettrici. (1887; Vergani, p. 11)
*C'è in me un bisogno quasi incessante di dir male degli altri, e una grande indifferenza nel far del male agli altri. (23 ottobre 1887; Vergani, p. 12)
*Se da una [[discussione]] potesse venir fuori anche una minima verità, si discuterebbe meno. Nulla è più deprimente che capirsi: quando ci si è capiti, non c'è più nulla da dirsi. (24 ottobre 1887; Vergani, p. 12)
*Le più belle pagine sulla [[campagna]] si scrivono in piena città. (25 novembre 1887; Vergani, p. 13)
*Il lavoro pensa, la [[pigrizia]] sogna. Essa ha un suo modo molto cattivo di essere buona. (27 dicembre 1887; Vergani, p. 13)
*La vita dell'[[intelletto]] sta alla realtà come la geometria sta alla architettura. (11 novembre 1888; Vergani, p. 14)
*Quanta gente ha voluto uccidersi e si è limitata invece a lacerare la propria fotografia! (29 dicembre 1888; Vergani, p. 15)
*Raffigura l'ideale della [[calma]] con l'immagine di un gatto seduto. (30 gennaio 1889; Vergani, p. 16)
*Credo che gli occhi dei [[neonato|neonati]], questi occhi che non vedono ancora e nei quali si vede appena, questi occhi senza bianco, profondi e incerti, siano fatti con una particella dell'abisso da cui sono saliti. (2 febbraio 1889; Vergani, p. 16)
*La più stupida esagerazione è quella delle [[lacrima|lagrime]]. È seccante come un rubinetto che non si chiude. (29 marzo 1889; p. 17)
*L'orrore per i [[borghesia|borghesi]] è un atteggiamento borghese. (10 aprile 1889; Vergani, p. 18)
*Abbiamo un [[destino]]? Che noia non saperlo! Che noia se lo si sapesse! (14 gennaio 1889; Vergani, p. 19)
*Il [[sonno]] è la piazzetta dei ricordi. Aiuta il loro ritorno. (30 agosto 1889; Vergani, p. 21)
*Amo gli uomini più o meno, a seconda della quantità di annotazioni che posso tirarne fuori. (25 novembre 1889; Vergani, p. 32)
*Si può essere [[poeta]] e avere i capelli corti. Si può essere poeta e pagare regolarmente l'affitto. Si può essere poeta e fare l'amore con la propria moglie. (2 gennaio 1890; p. 33)
*Occorre operare attraverso la [[dissociazione]] e non attraverso l'associazione di idee. Un'associazione è quasi sempre banale. La dissociazione, scomponendo, scopre le affinità nascoste. (24 gennaio 1890; Vergani, p. 33)
*I [[borghesia|borghesi]], sono gli altri. (28 gennaio 1890; Vergani, p. 33)
*Si entra in un [[libro]] come in un treno, con qualche occhiatina dietro, con qualche esitazione e con la noia di cambiare luogo e idee. Come andrà il viaggio? Come sarà il libro? (15 febbraio 1890; Vergani, p. 33)
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*Lo sguardo accattone dell'[[attore]] che in tutte le circostanze, anche nelle più gravi, si volge intorno per assicurarsi che lo si guarda e che lo si è riconosciuto. (20 febbraio 1890; Vergani, p. 34)
*Si collocano gli [[elogio|elogi]] come si colloca il denaro: perché ci vengano restituiti con gli interessi. (18 marzo 1890; Vergani, p. 36)
*Cosa importa quello che faccio? Domandatemi quello che penso. (12 aprile 1890; Vergani, p. 34)
*Si hanno [[ventenne|vent'anni]] dai quindici ai trent'anni. (23 giugno 1890)
*[[Prosper Mérimée|Mérimée]] è forse lo scrittore che durerà più a lungo, perché si serve meno di tutti gli altri di immagini, questa fonte di vecchiaia dello stile. La posterità apparterrà agli scrittori secchi, agli scrittori stitici. (12 agosto 1890; Vergani, p. 37)