Jules Renard: differenze tra le versioni

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*L'[[artista]] non conta che sull'imprevisto. (7 maggio 1909; Vergani, p. 270)
*Nella mia vita non vedo che motivi per non scrivere un romanzo. (24 maggio 1909; Vergani, p. 271)
*Le «belle [[descrizione|descrizioni]]» mi hanno messo addosso il gusto delle descrizioni in tre righe. (24 maggio 1909; Vergani, p. 272)
*Salgo su una sedia per frugar nella libreria, e, se vedo un [[libro]] stracciato, prendo sempre quello. (16 giugno 1909; Vergani, p. 272)
*[[Lutto]]: la menzogna nera. (22 agosto 1909; Vergani, p. 274)
*La [[vita]] non è né lunga né corta. Ha delle lungaggini. (22 agosto 1909; Vergani, p. 274)
*Quando si sta per [[morte|morire]], si sa di pesce. (23 novembre 1909; Vergani, p. 276)
*Quando si comincia a guardarla bene in faccia la [[morte]] è facile da capire. (10 dicembre 1909; Vergani, p. 278)
*Sono malato, e vorrei dire cose profonde, un po' storiche, di quelle che gli amici ripeterebbero; ma sono troppo stanco di nervi. (10 dicembre 1909; Vergani, p. 278)
*Bisogna essere [[malattia|malati]] per un anno intero per capire quanto è lungo un [[anno]]! (10 dicembre 1909; Vergani, p. 278)
*Il mistero della [[morte]] è più che sufficiente. Tutto quello che vi si ricollega non è che un enorme intreccio da teatro. (10 dicembre 1909; Vergani, p. 279)
 
===Citazioni sul ''Diario''===