Jules Renard: differenze tra le versioni

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*Bisogna che la tua pagina sull'[[autunno]] ti dia lo stesso piacere che ti darebbe passeggiare sulle foglie morte. (10 marzo 1906; Vergani, p. 236)
*Immaginate [[vita e morte|la vita senza la morte]]. Per la disperazione si tenterebbe tutti i giorni di uccidersi. (13 marzo 1906; Vergani, p. 236)
*Certi [[amicizia|amici]] diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima. (13 marzo 1906; Vergani, p. 236)
*Ho una fronte da idrocefalo, e le mie idee spariscono ogni momento sott'acqua. Poi tornano a galla come gli annegati. (21 marzo 1906; Vergani, p. 236)
*La verità che ho tirata su dal mio pozzo non riesce a liberarsi dalla sua catena. (19 giugno 1906; Vergani, p. 239)
*Non si parla più di me se non a proposito degli altri. (27 giugno 1906; Vergani, p. 239)
*Essere felici vuol dire essere invidiati. Ora c'è sempre qualcuno che ci [[invidia]]. Si tratta di scoprirlo. (1 luglio 1906; Vergani, p. 239)
*L'[[uguaglianza|eguaglianza]] è l'utopia dell'invidia. Sì, ma la sopprimeremo sopprimendo le ragioni del nostro orgoglio. (7 agosto 1906; Vergani, p. 239)
*I [[contadino|contadini]] non invidiano il padrone del castello: ma invidiano il vicino che ha fatto fortuna. (9 agosto 1906; Vergani, p. 239)
*Un uomo di [[carattere]] non ha un buon carattere. (2 gennaio 1907; Vergani, p. 249)
*L'[[esperienza]] è un regalo utile che non serve a nulla. (8 gennaio 1907; Vergani, p. 249)