Jules Renard: differenze tra le versioni

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*Quando penso che forse non sarei socialista se avessi potuto scrivere una commedia in tre atti! (9 gennaio 1905; Vergani, p. 225)
*Slavi: scrittori che scrivono fra le righe invece che scriverci sopra. (9 gennaio 1905; Vergani, p. 225)
*[[Femminismo]]. Sì: credo che sia giusto, prima di far fare un figlio a una donna, domandarle se lo vuole. (2 marzo 1905; Vergani, p. 229)
*Libero pensatore. Pensatore sarebbe sufficiente.<ref name=moralisti /> (26 giugno 1905)
*Vivo chiuso nella mia pigrizia come dentro una prigione. (9 ottobre 1905; Vergani, p. 232)
*Ci si fida tanto della [[posterità]]. Ma perché gli uomini di domani dovrebbero essere meno stupidi di quelli di oggi? (24 gennaio 1906; Vergani, p. 233)
*La parola più vera, la parola più esatta, quella più densa di significato è la parola «[[nulla]]». (26 gennaio 1906; Vergani, p. 233)
*Un [[gatto]] che dorme venti ore al giorno su ventiquattro, è forse la cosa che è meglio riuscita a Dio.<ref>Citato in Alessandro Paronuzzi, ''Prefazione'', in Aa. Vv., ''101 gatti d'autore'', F. Muzzio, Padova, 1997, p. XVII. ISBN 88-7021-844-9</ref> (26 gennaio 1906)
*Per fare [[teatro]], occorre avere l'entusiasmo della menzogna. (1 febbraio 1906; Vergani, p. 234)
*L'acqua limacciosa della [[memoria]], dove tutto ciò che cade si nasconde. Se la si muove, qualcosa torna a galla. (10 febbraio 1906; p. 234)
*Non so se è possibile correggersi dei propri difetti, ma so che si può esser presi dal disgusto dalle proprie [[qualità]] soprattutto quando le si ritrova negli altri. (10 marzo 1906; Vergani, p. 236)
*Un uomo di [[carattere]] non ha un buon carattere. (2 gennaio 1907; Vergani, p. 249)