David Hume: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Ho introdotto un piccolo estratto dal Trattato sulla natura umana, più precisamente Lettera di un gentiluomo al suo amico in Edimbrugo. scritto nel 1771-1776
tolgo la prima citazione perché non si trova nel link e la fonte non è chiara (non risulta un libro con quel titolo); fix fonti in nota, +1
Riga 3:
 
==Citazioni di David Hume==
*La [[bellezza]] non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza. (da<ref>Da ''La regola del gusto'').</ref>
*[Che] i negri, e in generale tutte le altre specie di uomini siano per natura inferiori ai bianchi. (citato in Gianni Scipione Rossi, [http://www.vallecchi.it/chi_siamo/rassegna_stampa/2005/artI2374.html ''Razzismo. Il buio della ragione nel secolo dei lumi''])
*L'[[abitudine]] [...] è la grande guida della vita umana. (da<ref>Da ''Ricerche sull'intelletto umano'', 5, 1; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013).</ref>
*La [[bellezza]] non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza. (da ''La regola del gusto'')
*Quale particolare privilegio ha questa piccola agitazione del cervello che chiamiamo [[pensiero]], perché debba essere presa a modello dell'intero universo? La nostra parzialità verso noi stessi ce lo pone di fronte in ogni occasione. Ma una sana filosofia dovrebbe guardarsi scrupolosamente da un'illusione così naturale. (da<ref>Da ''Dialoghi sulla religione naturale'').</ref>
*L'[[abitudine]] [...] è la grande guida della vita umana. (da ''Ricerche sull'intelletto umano'', 5, 1; citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013)
*Se disporre della [[vita]] umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne! (da<ref>Da ''Sul [[suicidio]]'', in ''Opere'', a cura di E. Lecaldano, Laterza, Roma-Bari, 1987, vol. III).</ref>
*Quale particolare privilegio ha questa piccola agitazione del cervello che chiamiamo [[pensiero]], perché debba essere presa a modello dell'intero universo? La nostra parzialità verso noi stessi ce lo pone di fronte in ogni occasione. Ma una sana filosofia dovrebbe guardarsi scrupolosamente da un'illusione così naturale. (da ''Dialoghi sulla religione naturale'')
*Se dobbiamo essere sempre in preda ad errori e illusioni, preferiamo che siano almeno naturali e piacevoli (citato.<ref>Citato in: Giovanni Reale, Dario Antiseri, ''Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, 2, Dall'Umanesimo a Kant'', 2. ed., Brescia, La Scuola, Brescia, 1983, p. 414).</ref>
*Se disporre della [[vita]] umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne! (da ''Sul [[suicidio]]'', in ''Opere'', a cura di E. Lecaldano, Laterza, Roma-Bari, 1987, vol. III)
*Sii [[filosofo]]; ma in mezzo a tutta la tua filosofia, sii sempre un uomo.<ref>Da ''Ricerca sull'intelletto umano'', sez. I; citato in [[Guido Ceronetti]], ''La pazienza dell'arrostito: giornale e ricordi (1983-1987)'', Adelphi, Milano, 1990, p. 68. ISBN 88-459-0793-7</ref>
*Se dobbiamo essere sempre in preda ad errori e illusioni, preferiamo che siano almeno naturali e piacevoli (citato in: Giovanni Reale, Dario Antiseri, ''Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi, 2, Dall'Umanesimo a Kant'', 2. ed., Brescia, La Scuola, 1983, p. 414).
*Supponete ancora che parecchie società distinte mantengano dei rapporti per il vantaggio e l'utilità che essi potrebbero reciprocamente derivare; i confini della giustizia si allargherebbero ancora, in proporzione alla larghezza delle vedute umane ed alla forza delle connessioni reciproche. La storia, l'esperienza, la ragione ci istruiscono abbastanza su questo naturale progresso dei sentimenti umani e sul graduale allargarsi della nostra considerazione per la giustizia, in proporzione alla conoscenza che acquistiamo dell'ampia utilità di questa virtù. (da<ref>Da ''Ricerca sui principi della morale'', pp. 41-13).</ref>
 
==''Trattato sulla natura umana''==
Riga 52:
 
==Altri progetti==
{{interprogetto|commons=Category:David Hume|w}}
===Opere===
{{Pedia|Trattato sulla natura umana||(1739)}}