Bhagavadgītā: differenze tra le versioni

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*Per molti anni, non sono uscito di casa senza aver prima verificato se c'era, nelle mie tasche interne, come una chiave o una medicina d'urgenza, una mia minima edizione dell'adorabile Gītā. ([[Guido Ceronetti]])
*Perché la Gītā pone in alto «la rinuncia al frutto delle azioni?»<br />Perché quella rinuncia è rara, irrealizzabile, contraria alla nostra natura, e giungervi significa distruggere l'uomo che si è stati e che si è, uccidere in sé tutto il passato, l'opera di millenni – affrancarsi, in una parola, dalla Specie, da questa turpe e immemoriale marmaglia. ([[Emil Cioran]])
*Quando leggo la Bhagavad-Gita e rifletto su come Dio creò questo universo, ogni altra cosa mi sembra così superflua. ([[Albert Einstein]])
*Secondo la Bhagavadgītā, è perduto, per questo mondo e per l'altro, colui che è «preda del dubbio», quello stesso dubbio che il buddismo da parte sua cita fra i cinque ostacoli alla salvezza. ([[Emil Cioran]])
*Sono debitore di una magnifica giornata verso la Bhagavad-gita. È stato come se un impero ci avesse parlato, niente di piccolo o indegno, ma qualcosa di grande, sereno, consistente, la voce di un'antica intelligenza che in un'altra epoca e clima aveva meditato e quindi risolte le stesse domande che noi ci poniamo. ([[Ralph Waldo Emerson]])