Georg Trakl: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Georg Trakl==
*La [[poesia]] di Trakl è una fondazione del mondo; egli è uno di quei poeti che, come [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]], sono chiamati a fondare una verità o a svelarne l'assenza, a rendere abitabile la terra o a mostrarne l'inabitabilità. Leggere Trakl significa interrogarsi sulle cose ultime, sulla possibilità stessa della poesia, sul senso estremo della vita. ([[Claudio Magris]])
*Aveva fissato un mondo, Trakl, rigido e di pochi oggetti, che poi si studiò a lungo di comporre e, direi, di chiarire. Così che il volume dei suoi versi somiglia a una raccolta di appunti e di esercizi, su temi fissi. Ma è anche, questa, la prima giustificazione della sua poesia.<br/>Le cose più giovanili sono affidate a schemi meccanici ed è palese e più aspro il dissidio fra la chiamata evidente degli oggetti e quella faticosa risposta. Poi tutto il libro è un progressivo liberarsi, un adeguarsi della parola alle immagini prima così ingrate. ([[Giaime Pintor]])
*''Erano assai lontani gli occhi suoi. | Da ragazzo era già stato in cielo. || Perciò le sue parole sgorgavano | su nuvole azzurre e su bianche.'' ([[Else Lasker-Schüler]])
*La lirica di Trakl è simile al volgere di un caleidoscopio fantastico, che dietro il suo vetro opalescente, nel bagliore lunare, ripete poche, ma pure pietre, in combinazioni monotone. ([[Ernst Jünger]])
*La [[poesia]] di Trakl è una fondazione del mondo; egli è uno di quei poeti che, come [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]], sono chiamati a fondare una verità o a svelarne l'assenza, a rendere abitabile la terra o a mostrarne l'inabitabilità. Leggere Trakl significa interrogarsi sulle cose ultime, sulla possibilità stessa della poesia, sul senso estremo della vita. ([[Claudio Magris]])
*La poesia di Trakl non la capisco. Però il suo ''tono'' mi rende felice. È il tono delle persone veramente geniali. ([[Ludwig Wittgenstein]])
*Se [[Franz Kafka|Kafka]], allora quasi sconosciuto, è, secondo una bella parola di [[Hermann Hesse]], «il celato sovrano della prosa tedesca», Trakl appartiene ai principi occulti della germanica poesia. [...] Egli rialzò la lira, dove [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]] l'aveva lasciata cadere. [...] Trakl è la voce più cupa del mio coro. È ancora canto il suo? Spesso non è che un balbettio. Con bocca balbettante annuncia i terrori del dissolvimento, della corruzione. La forma si dissolve in un crepuscolo purpureo. Egli mi addusse ai misteri crepuscolari. ([[Klaus Mann]])
*Trakl è maestro nel rendere la fissità di alcuni momenti che tutti noi portiamo dentro fin dall'[[infanzia]]: quel pomeriggio già incline al tramonto che pareva non voler più finire, quel frullo d'ali che si vestì di [[eternità]] pur durando meno di un secondo, quel lampo di strazio o di dolcezza che senti ancora oggi, dopo tanti anni, come se ti avesse appena visitato. Il suo conservante, come l'ambra per certi insetti preistorici, è quella stranissima inesplorata materia che si è tacitamente convenuto di chiamare "[[poesia]]". ([[Italo Alighiero Chiusano]])
*La poesia parla da un'ambiguità ambigua.<br/>Ma questi plurisensi del dire poetico non si scindono in un multisenso indeterminato. Il tono plurisenso della poesia trakliana proviene da una radunata, cioè da un unisono che, per sé, rimane sempre indicibile. Il plurisenso di questo dire poetico non è l'imprecisione del lasciar correre, bensì il rigore dell'{{sic|accattato}} impegno all'accuratezza della ''giusta visione.''<br/>Spesso ci riesce difficile tracciare i limiti fra questo dire plurisenso, in sé assolutamente sicuro, che distingue le poesie di Trakl, e la lingua di altri poeti, la cui molteplicità di significati deriva dalla indeterminata incertezza dell'andare tentoni dei poeti, perché le mancano la poesia vera e propria e il suo luogo. Il rigore, unico nel suo genere, del linguaggio essenzialmente plurisenso di Trakl è, su un piano superiore anche ad ogni esattezza tecnica del concetto, soltanto scientificamente univoco. ([[Martin Heidegger]])
*''Erano assai lontani gli occhi suoi. | Da ragazzo era già stato in cielo. || Perciò le sue parole sgorgavano | su nuvole azzurre e su bianche.'' ([[Else Lasker-Schüler]])
*Nato a Salisburgo, morto a Cracovia: frammezzo sta la vecchia Austria. Alcuni a Vienna e Innsbruck e Berlino lo conoscevano. Pochi sanno chi sia stato, pochi conoscono la sua opera e sanno che in Austria nessuno ha mai scritto versi più belli dei suoi. ([[Albert Ehrenstein]])
*Se [[Franz Kafka|Kafka]], allora quasi sconosciuto, è, secondo una bella parola di [[Hermann Hesse]], «il celato sovrano della prosa tedesca», Trakl appartiene ai principi occulti della germanica poesia. [...] Egli rialzò la lira, dove [[Friedrich Hölderlin|Hölderlin]] l'aveva lasciata cadere. [...] Trakl è la voce più cupa del mio coro. È ancora canto il suo? Spesso non è che un balbettio. Con bocca balbettante annuncia i terrori del dissolvimento, della corruzione. La forma si dissolve in un crepuscolo purpureo. Egli mi addusse ai misteri crepuscolari. ([[Klaus Mann]])
*Trakl è maestro nel rendere la fissità di alcuni momenti che tutti noi portiamo dentro fin dall'[[infanzia]]: quel pomeriggio già incline al tramonto che pareva non voler più finire, quel frullo d'ali che si vestì di [[eternità]] pur durando meno di un secondo, quel lampo di strazio o di dolcezza che senti ancora oggi, dopo tanti anni, come se ti avesse appena visitato. Il suo conservante, come l'ambra per certi insetti preistorici, è quella stranissima inesplorata materia che si è tacitamente convenuto di chiamare "[[poesia]]". ([[Italo Alighiero Chiusano]])
 
==Note==
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==Bibliografia==
*[[Rainer Maria Rilke]], ''Poesie'', tradotte da [[Giaime Pintor]], con due prose dai quaderni di Malte Laurids Brigge e versioni da [[Hermann Hesse|H. Hesse]] e G. Trakl, Einaudi, Torino, 1984,. ISBN 8806002678.
 
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