Jorge Valdano: differenze tra le versioni

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*Ci sono momenti nei quali un difensore {{NDR|italiano}} sta per spazzare il pallone e si trova, per esempio, con le gambe di un norvegese aperte, spalancate. Un meraviglioso invito al tunnel che un uomo libero non potrebbe mai rifiutare. Il giocatore italiano tende a ignorare la tentazione e a spazzare via lo stesso. (pp. 96-97)
*{{NDR|Su [[Alessandro Del Piero]]}} Trequartista creativo o attaccante, in fondo cambia poco; certo è che quando entra in contatto con il pallone a venticinque metri dalla porta il suo calcio si riempie di soluzioni impreviste e decisive. Colpisce benissimo il pallone (fermo o in movimento), ma quel che più sorprende è la sua capacità di dominarlo, attraversare spazi ampi, entrare nell'area piccola e, in quella zona caldissima dove al 99 per cento si confondono le idee, avere la freddezza di alzare la testa e scegliere il tiro piazzato o il passaggio inatteso. La soluzione sarà sempre la più appropriata. (p. 97)
*In Italia, il libero di fama internazionale che ha gettato via la scopa con la quale si spazzava l'area, che ha abbandonato le caverne per mettersi a giocare, è stato [[Gaetano Scirea]]. Uomo del gioco tranquillo, Scirea ha aperto nuovi orizzonti a un ruolo che era nato per essere essenzialmente difensivo. [...] Giocatore silenzioso, sereno e pudico, passò la vita a schivare inutili stridori ma, senza far rumore, portò a casa sette scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa e un Mondiale. (pp. 98-99)
*{{NDR|Su [[Franco Baresi]]}} I compagni obbedivano ciecamente alla sua autorità e ai rivali mostrava le sapienti regole del calcio aperte alla pagina che parla del fuorigioco. «Sono un libero liberato» dichiarò Baresi a ''France Football''. Vero. Raccontano i giocatori del Real Madrid che i rivali del Milan non guardavano né loro né il pallone: guardavano solo Baresi. Così si rispetta un vero capo. Raccontano ancora che «a ogni fuorigioco provocato gli scappava un sorriso». (p. 99)
*L'avversario arrivava col pallone già domato e Krol inclinava cortesemente il corpo da un lato; quando l'attaccante accettava fiducioso il gentile invito, la lunga gamba del libero olandese si stendeva in maniera elegante, perfetta, per rubargli il portafogli di cuoio rotondo. Con la palla in suo possesso, alzava la testa e il gioco saliva di livello. [[Ruud Krol]], che iniziò la carriera come laterale, ha dato una nuova dimensione al ruolo di libero, proprio come hanno fatto l'Ajax e la nazionale olandese di [[Rinus Michels]] segnando una nuova tendenza del calcio mondiale. (p. 100)
*Presto o tardi, l'allenatore italiano avrà pietà del cavaliere solitario che schiera in avanti e gli metterà vicino qualcuno a fargli compagnia: un cane, un gatto, un canarino... (p. 100)
*La [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]] è una macchina che sforna vittorie. Se la giornata è proprio nerissima, è una macchina capace di non perdere. Unica nazionale che non ha bisogno del pallone per creare problemi agli avversari. Ogni volta che inizia una partita, mi viene da pensare che sotto il terreno di gioco ci siano centinaia di tedeschi muscolosi che pedalano, remano o girano qualche manovella. Finché mi sembra davvero di sentire il rumore della macchina messa in moto: brooommm... (pp. 106-107)