Andy Murray: differenze tra le versioni

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*È difficile giocare contro un avversario di cui non conosci bene lo stato di forma, d'altra parte tutto questo non è un bene per lo stesso Murray, oltre che per noi. Ci sono momenti in cui si muove a stento, poi chiama il trainer e scatta come un gatto: è una situazione che non piace, e negli spogliatoi se ne parla dall'inizio del Roland Garros. Forse in questo modo si vuole togliere pressione, ma penso che questo modo di fare vada contro il suo grande talento, mi dispiace. ([[Tommy Haas]])
*Era a inizio carriera, un bambino alle prime armi, ma c'era in lui quello che appare adesso manifesto: le capacità geometriche, la buona mano, la dote non comune di trascinare il pubblico. Il suo limite era il fisico, dopo due set era cotto. Oggi no, oggi – dopo una cura di sushi e spinaci Braccio style- è il quarto del mondo. Il suo primo Slam è solo questione di mesi. A volte gioca ricordando Mecir, a volte si fa pavido rammentando il peggior Wilander. Ma ha carattere. Anche troppo: personaggio vero, amato e odiato. È lui, non Djokovic, quello che più merita il ruolo del Cattivo. Perché non insegue, a differenza del situazionista del medical time out Djokovic, il plauso unanime. Lui ama dispiacere, riuscendoci alla grande. Murray è respingente in tutto quello che fa e mostra: nella pettinatura da comparsa di Dario Argento, nei denti aguzzi da Vampiro. In quelle urla virulente. Nelle espressioni mefistofeliche. ([[Andrea Scanzi]])
*{{NDR|Nel 2011}} Il primo torneo è probabilmente il più difficile da vincere, ma Andy non deve permettere che gli Inglesi lo considerino un fallito, cosa che certamente non è. So che Inglesi e Britannici vogliono che vinca tornei del Grande Slam, e lui è ad un passo dal vincere il primo. ([[Rod Laver]])
*Nato, per cominciare, in una [[Scozia]] vivamente regionalista, capace lui stesso di rivendicarne la diversità, è stato spesso considerato nei giorni neri "Scozzese", in quelli felici "Inglese". Figlio di mamma ciecamente determinata alla sua affermazione (insomma, un mammo), ha trascorso gli anni formativi in [[Spagna]], uscendone con uno stile certo più simile ad un arrotino che ad un giardiniere. Nato con un manina benedetta, non manca certo di lucidità tattica, di qualità che lo portarono, lo scorso anno, ad una finale dello [[US Open]] in cui l'accumulo di stanchezza non gli consentì di competere con [[Roger Federer|Federer]]. ([[Gianni Clerici]])