Jeremy Rifkin: differenze tra le versioni

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*Da lungo tempo i paesi industriali avanzati hanno statuti legislativi che proteggono il [[benessere degli animali]] e garantiscono loro un trattamento degno, ma sfortunatamente tali dispositivi sono sempre stati, nel migliore dei casi, mal congegnati e poco applicati nella pratica. Questo sta cominciando a cambiare, nell'{{maiuscoletto|ue}}. La grande innovazione nel pensiero è venuta con l'inclusione di due parole in un protocollo sul benessere degli animali allegato al Trattato di Amsterdam: gli Stati membri dell'{{maiuscoletto|ue}} hanno dichiarato che «per garantire più protezione e rispetto per il benessere degli animali, in quanto esseri senzienti» si accordavano per «dare la massima attenzione alle condizioni che favoriscono il benessere degli animali». Le due parole chiave sono «esseri senzienti»: mai in passato un governo aveva riconosciuto agli animali un simile status di esseri dotati di sentimenti e coscienza.
*La sola idea di estendere i diritti fondamentali dall'uomo [[diritti degli animali|agli animali]] sarebbe salutata con sconcerto nei circoli politici americani. Gli europei hanno perso la testa? Questa è la domanda che si sente formulare in America, soprattutto fra i ricercatori e i rappresentanti del settore agroalimentare. Eppure, per quanto possa sembrare strano, i nuovi studi sul comportamento, condotti da scienziati, tendono ad avvalorare l'ipotesi che le creature terrestri siano realmente esseri senzienti e meritevoli del rispetto e della protezione dei propri diritti fondamentali nella legislazione.
*[...] proteggere la [[biosfera]] significa anche prendersi cura di tutte le creature che condividono il pianeta con noi, e se tutte le reti di comunità viventi che costituiscono la nostra biosfera comune sono effettivamente connesse e integrate in una miriade di relazioni simbiotiche, il danno a una qualunque [[specie]] probabilmente ha ripercussioni negative su tutte le altre, inclusa quella umana.
*[...] il miglior esempio corrente del concetto che ciò che fa male agli animali fa male anche a noi è legato all'uso eccessivo di [[antibiotico|antibiotici]]. Dato che bovini, suini, pollame e altri animali sono allevati negli spazi ristretti e affollati delle fattorie industriali, lo stress a cui sono sottoposti indebolisce le loro difese immunitarie e li rende più esposti alle malattie. In ambienti simili, ogni malattia si diffonde rapidamente, e per questa ragione si somministrano agli animali dosi massicce di antibiotici. L'aumento dell'uso di antibiotici ha portato all'evoluzione di specie di batteri più resistenti, rendendo gli antibiotici meno efficaci nei trattamenti. Oggi la nostra specie, secondo gli ufficiali sanitari, si trova a fronteggiare un grave pericolo per la salute, poiché gli antibiotici comunemente usati sono meno efficaci nello sconfiggere i batteri mortali. Così, esistono nuove famiglie di batteri praticamente immuni a qualunque antibiotico conosciuto sul mercato, con il rischio dell'esplosione di pandemie a livello globale.