Franco Fortini: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Franco Fortini==
*Come d'autunno si levano le foglie, di coetanei ne hai visti troppi volteggiare prima di posarsi. Era quel loro planare, più del cadere, che ti faceva paura. (dall'introduzione a ''L'ospite ingrato'', De Donato editore)
*[[Franz Kafka|Kafka]] è stato una lettura di giovinezza, e ancora oggi credo che si rivolga o parli soprattutto ai giovani, vale a dire a quelli che hanno una vitalità talmente forte da accettare e da ricercare la distruzione. (da<ref>Da ''[http://www.letteratura.rai.it/articoli/giorgio-manganelli-presenta-franz-kafka/1057/default.aspx Franz Kafka; le opinioni di Giorgio Manganelli e Franco Fortini]'', ''RaiEducationalLetteratura.Rai.it'').</ref>
*Le canzonette sono una parodia del mondo contemporaneo: eros e tecnologia. (citato in Focus n. 82, p. 132)
*[...] «mantenere in una versione certe ruvidezze dei testi è forse l'esito più raro», scriveva {{NDR|Giaime Pintor|[[Pintor]]}} (in «Letteratura», n. 12, ottobre 1939, p. 156) recensendo versioni di poesia italiana contemporanea comparse sulla rivista tedesca «Das Innere Reich». Ma che cosa sono «certe ruvidezze» se non la ricorrente insorgenza di contenuti ancora non domi, gli squilibri di chi allarga il proprio arco lessicale perché non conta più sulla sapienza omogenea della società e affida al verso il compito di fondarne una nuova? Se non il contrario dell'attenuazione, della litote?<ref>Da ''Il [[Rainer Maria Rilke|Rilke]]'' di Giaime Pintor, in Rainer Maria Rilke, ''Poesie'', tradotte da Giaime Pintor, con due prose dai quaderni di Malte Laurids Brigge e versioni da [[Hermann Hesse|H. Hesse]] e [[Georg Trakl|G. Trakl]], Einaudi, Torino, 1984, pp. 8-9,. ISBN 8806002678.</ref>
*{{NDR|[[Giorgio Bassani]]}} Senti un non so che di penoso e di chiuso.<ref (citatoname=bevi>Citato in [[Alberto Bevilacqua]], ''[http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/04/Vizio_solitario_odiosa_rissa_poesia_co_0_030604082.shtml Vizio solitario e odiosa rissa: la poesia come malafede]'', ''Corriere della seraSera'', 4 giugno 2003), p. 35.</ref>
*Si dissolva quanto è composto, il [[disordine]] succeda all'[[ordine]]. (da ''Composita solvantur'')
*{{NDR|Riferimento a [[Giovanni Raboni]]}} Tutto quel che mi ha detto è stato oro. Perdìo, e bisognava arrivare alla mia età per trovare un aiuto, un consiglio vero, come quelli che lei mi ha dato. E poi la mia vanità era soddisfatta; colavo sugo da tutte le parti. (citato<ref>Citato in Paolo De Stefano, ''[http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/08/Raboni_mondo_privato_del_poeta_co_9_090908072.shtml Raboni, il mondo privato del poeta: tutti gli amici e una Milano perduta]'', ''Corriere della seraSera'', 8 settembre 2009), p. 34.</ref>
*{{NDR|[[Carlo Cassola]]}} Un'aria ferma di tedio stupefatto.<ref (citato in ''Corriere della sera'', 4 giugno 2003) name=bevi/>
*{{NDR|[[Italo Calvino]]}} [...] una narrazione volontaristica e tutta ammicchi, tutta fregatine di mani.<ref (citato in ''Corriere della sera'', 4 giugno 2003)name=bevi/>
 
==''Foglio di via==
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==Bibliografia==
*Franco Fortini, ''Poesie scelte'', (1937-1973), Oscar Mondadori, 1974
*Franco Fortini, ''L'ospite ingrato'', De Donato editore, Bari, 1966.
*Franco Fortini, ''Poesie scelte'', (1937-1973), Oscar Mondadori, 1974
 
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