Niels Bohr: differenze tra le versioni

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*È sbagliato pensare che lo scopo della [[fisica]] sia di trovare com'è la natura. La fisica riguarda ciò che possiamo dire riguardo alla natura. (riportato da A. Petersen in ''The philosophy of Niels Bohr'' sul ''The Bulletin of the Atomic Scientists'' – Settembre 1963, p. 8)
*Grazie all'opera di [[Albert Einstein|Einstein]], l'orizzonte dell'umanità è stato infinitamente ampliato, e al tempo stesso la nostra immagine del mondo ha raggiunto un'unità e un'armonia mai prima d'ora sognate. Le premesse per tali conquiste erano state create dalle generazioni precedenti della comunità scientifica mondiale, e le loro conseguenze saranno rivelate pienamente soltanto alle generazioni future.<ref>Da un articolo sul ''New York Times'', 19 aprile 1955; citato in Albert Einstein, ''Pensieri di un uomo curioso'' (''The Quotable Einstein''), a cura di Alice Calaprice, prefazione di [[Freeman Dyson]], traduzione di Sylvie Coyaud, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1997, p. 172. ISBN 88-04-47479-3</ref>
*Il nostro compito {{NDR|dei [[fisici]]}} non è penetrare l'essenza delle cose, di cui peraltro non conosciamo il significato, ma sviluppare concetti che ci permettano di parlare in modo fruttuoso dei fenomeni naturali. (Letteradalla lettera a H.P.E. Hansen del 20 luglio 1935,; riportatocitato dain [[Abraham Pais in]], ''Ritratti di scienziati geniali'', p.Bollati 37Boringhieri, 2007, Bollatip. Boringhieri37)
*Nulla esiste finché non è misurato. (citato ne ''il Venerdì di Repubblica'', n. 1124, 2 ottobre 2009)
*Un [[esperto]] è un uomo che ha fatto tutti gli errori che sia possibile compiere in un campo molto ristretto.
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==Citazioni su Niels Bohr==
*La complementarietà è il grande contributo filosofico di Bohr alla filosofia della scienza. Egli la considerò come l'espressione di un livello più profondo di verità, [...] Le connessioni di questo pensiero con la filosofia taoista sono evidenti e non casuali. Al punto che, quando nel 1947 gli fu conferito l'Ordine dell'Elefante, Bohr scelse come stemma araldico il diagramma ''t'ai-chi'', il cerchio bianco e nero che rappresenta la complementarità dello ''yin'' e dello ''yang'', e come motto «Contraria sunt complementa». ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Niels Bohr fu ben consapevole della corrispondenza tra il suo concetto di complementarietà ed il pensiero cinese. Durante una sua visita in Cina, nel 1937, quando la sua interpretazione della meccanica quantistica era già stata completamente elaborata, egli fu profondamente colpito dall'antica idea cinese di opposti polari e da allora conservò un profondo interesse per la cultura orientale. Dieci anni più tardi Bohr fu fatto nobile, in riconoscimento dei suoi notevoli risultati scientifici e per gli importanti contributi alla vita culturale danese; quando gli fu chiesto di scegliere un soggetto adatto al suo stemma, la sua scelta cadde sul simbolo cinese del ''T'ai Chi'' che rappresenta la relazione di complementarietà degli archetipi opposti ''yin e yang''. Scegliendo questo simbolo per il suo stemma assieme al motto ''contraria sunt complementa'' (gli opposti sono complementari), Niels Bohr riconobbe una profonda armonia tra l'antica saggezza orientale e la scienza occidentale moderna. ([[Fritjof Capra]])
 
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