Dino Buzzati: differenze tra le versioni

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*Io voglio ricordarmi di essere stato [...]. Divenire un'[[anima]] felice che ignora di essere stato Dino Buzzati, è una fregatura. <ref>Citato in [[Domenico Porzio]], ''Primi Piani'', Mondadori, p. 5.</ref>
*L'opportunismo e l'arrivi­smo filo-marxista dei miei colleghi mi fa venire il vomito, e come primo impulso mi fa diventare assertore della monarchia assoluta.<ref name=conserva>Citato in Marcello Veneziani, ''[http://www.ilgiornale.it/news/buzzati-conservatore-e-i-tartari.html Buzzati il conservatore e i Tartari]'', ''Il Giornale'', 28 gennaio 2012.</ref>
*Lei {{NDR|[[Fausto Gianfranceschi]]}} parla troppo bene di me! Racconta, sintetizza nel modo più autentico le mie storie e ne descrive il significato, o meglio la direzione. Ragione per cui -afferma lo scrittore- la noia a cui accennavo prima non si è affacciata menomamente. E sono rimasto sinceramente sorpreso, profondamente commosso.<ref>Da una lettera a [[Fausto Gianfranceschi]]; citato in [http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1998/05/04/Cultura/DINO-BUZZATI-INEDITI-I-CRITICI-MI-ANNOIANO-TERRIBILMENTE_125900.php ''Dino Buzzati: inediti, ''I critici mi annoiano terribilmente''], ''adnkronos.com'', 4 maggio 1998.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Tragedia di Albenga]]}} Mentre si affollavano di bambini le corsie dell'ospedale di [[Albenga]], sulle acque del Brone cominciavano le ricerche della speranza. Piccoli corpi inanimati venivano tratti uno ad uno dalle placide acque e via via erano trasportati nell'ambulatorio della Croce Bianca. Prima delle 23, il ricupero era finito. Intanto, le mamme si addormentavano tristemente, dopo la preghiera per il loro bambino lontano.<ref>Da ''Sono arrivate le mamme dei 43 fratellini della morte'', ''Corriere d'Informazione'', 17 luglio 1947.</ref>
*Pronte sono le biciclette lustrate come nobili cavalli alla vigilia del torneo. Il cartellino rosa dal numero è fissato al telaio coi sigilli. Il lubrificante le ha abbeverate al punto giusto. I sottili pneumatici lisci e tesi come giovani serpenti.<ref>Da ''Corriere della sera'', 20 maggio 1949.</ref>