Saʿdi: differenze tra le versioni

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*''Meglio il [[tacere|tacer]] che l'intimo pensiero | rivelare ad alcun pur v'aggiungendo: | "A nessun non lo dire!" || Arresta, o sciocco, l'acqua alla sorgente, | ché quando è gonfio del torrente il corso, | più nol puoi impedire! || In segreto non dir parola alcuna | che poi dir non si deggia | in ogni loco ove gente s'aduna.'' (da ''Valore della segretezza'', vol. II, p. 114)
*L'intento d'un nemico debole che ti si sottometta e ti dimostri amicizia, non è altro se non quello di fartisi più fortemente nemico. Ora, è stato detto che non c'è da fidarsi nell'amicizia degli amici! Che mai, adunque, può toccarci dalle carezze dei nemici? Chi disprezza un [[nemico]] dappoco, somiglia a colui che trascura un fuoco quando è piccolo. (da ''Prudenza coi nemici!'', vol. II, p. 114)
*Non aver pietà della sconfitta d'un nemico, perché, quand'egli avrà vittoria su di te, non avrà di te pietà nessuna. ''Prostrato quando vedi il tuo nemico, | non ti vantar con voglia altera e matta; | in ogni osso nascondesi un midollo, | e dentro ogni camicia un uom s'appiatta.'' (da ''Pietà dannosa'', vol. II, p. 116)
*Quando un nemico è frustrato in ogni arte o astuzia sua, ricorre all'amicizia. Allora, come si sarà fatto amico, farà contro di te quanto nessun altro nemico potrebbe fare! (da ''Finta amicizia di nemico'', vol. II, p. 120)
*Chi impara una [[scienza]] e non la mette in pratica, somiglia a chi guida i bovi sotto l'aratro e non va seminando. (da ''Scienza inutile!'', vol. II, p. 128)
*Non è azione di persone [[sapienza|savie]] il venir a pugni con un leone e stender la mano al filo d'una lama. (da ''Ardire temerario'', vol. II, p. 129)