Aldo Palazzeschi: differenze tra le versioni

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*Il [[popolo]] non ha prevenzioni né antipatie per il [[poeta]]; lo giudica un povero diavolo, uno che va a finir male; sa che con la poesia si fanno magri guadagni; in fondo lo ama perché non lo invidia. Lo vede un po' quello che proclama la giustizia a tutto rischio e pericolo, o esalta a fondo perduto la bellezza che è nelle cose: due sentimenti nel popolo radicati bene.
*Il senso della [[poesia]] è nell'umanità quale è stato sempre e quale sempre sarà. La umanità vive inconsciamente la sua parte di poesia, o ne ha percezioni vaghe e fugaci, inafferrabili e informi. La poesia è nell'umanità come l'oro nelle grandi sabbie aurifere: tocca al poeta individuarlo, raccoglierlo e formarlo in piccole sbarre.
*La popolarità della [[poesia]] è una illusione. Popolare è invece la rettorica che le masse non possono oltrepassare e di cui si cibano abbondantemente. La poesia medesima diviene rettorica una volta preda delle masse. Le masse sono più forti della poesia. In ogni paese coloro che sono capaci di creare la poesia come coloro che hanno la capacità di intenderla, sono creaturacreature di eccezione, al di fuori della normalità.
 
{{Intestazione|Dall'intervista di Enzo Siciliano, [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1117_01_1973_0250_0003_16212672/ ''Palazzeschi si diverte''], ''La Stampa'', 24 ottobre 1973}}