Roger Ebert: differenze tra le versioni

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{{Int|Da {{en}} ''[http://www.rogerebert.com/rogers-journal/whats-your-favorite-movie "What's your favorite movie?]''| ''Rogerebert.com'', 4 settembre 2008}}
*''"[[Quarto potere]]''" è probabilmente il film più importante, per due motivi: ha consolidato quello che era stato il linguaggio cinematografico fino al 1941 e ha aperto nuovi orizzonti per ciò che concerne la profondità di campo, il suono complesso e la struttura narrativa. L'altro motivo è che ha dimostrato la "teoria francese dell'autore"<ref>{{Cfr}} [[w:Politica degli autori|Politica degli autori]].</ref> 25 anni prima che fosse definita (ovviamente la suddetta teoria si stava già dimostrando silenziosamente). Era "un film alla Orson Welles". Ha dimostrato che l'autore di un film, soprattutto se si tratta di un grande film, è spesso il suo regista, non la sua casa cinematografica, i suoi produttori, scrittori o sostenitori finanziari. Uno studio cinematografico, disse Welles, è il miglior treno a giocattolo che un ragazzo potrebbe mai sognare.
:''"Citizen Kane" is arguably the most important film, for two reasons: It consolidated the film language up until 1941 and broke new ground in such areas as deep focus, complex sound, and narrative structure. The other reason is that it demonstrated the auteur theory 25 years before it was being defined (of course that theory was already being demonstrated in silent days). It was "a film by Orson Welles." It dramatized that the controlling author of a film, especially a great film, is usually its director, not its studio, producers, writers or financial backers. A movie studio, Welles said, is the best toy train set a boy could ever hope for.''
*Mi chiederò: qual è il mio film preferito? Oppure stravolgerò leggermente la domanda: qual è il film che rivedrei con più piacere adesso? La risposta non sarebbe ''"[[Quarto potere]]''". [...] Adesso, in questo momento, la prima risposta che mi verrebbe in mente è ''"[[La dolce vita]]''" di [[Federico Fellini|Fellini]]. L'avrò visto venticinque volte, forse di più. Per me non invecchia mai. Mai fuori moda, l'età non ha appassito la sua infinita varietà. Mi sono eccitato a tal punto scrivendo questo paragrafo che vorrei inserire il DVD e guardarlo subito. Qualche anno fa mi chiesero perché lo avessi incluso nel mio annuale Ebertfest, perché, a loro avviso, non era stato poi così "trascurato", mentre il festival mette in vetrina film che meriterebbero maggiore attenzione. Dissi che era improbabile che più di qualche decina tra i 1600 spettatori del teatro l'avessero mai visto sul grande schermo da una pellicola 35 mm. Nei momenti più tristi, mi sono chiesto quanti tra gli spettatori non l'avrebbero mai visto altrimenti.
:''[...] I'll ask myself: What is my favorite film? Or I'll skew the question slightly: What film would I most like to see again right now? The answer would not be "Kane." [...] Right now, this moment, the answer that would spring most quickly to mind is Fellini's "La Dolce Vita" (1960). I've seen it, oh, at least 25 times, maybe more. It doesn't get old for me. Age has not withered, not custom staled, its infinite variety. I've grown so worked up just writing this paragraph that I want to slide in the DVD and start watching immediately. People asked me a few years ago why I included the movie in my annual Ebertfest, since it was, they said, hardly "overlooked," and the festival showcases films that deserve more attention. I said it was unlikely that more than a few dozen in the 1,600-seat theater would ever have seen it in a pristine 35mm print on a truly big screen. In gloomier moments, I wondered how many in the audience would never have seen it at all.''
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Potrei aggiungere che si tratta di uno dei film visivamente più fluidi mai realizzato, un film che si avvicina alla musica nella sua impetuosa passione, non solo perché la partitura di [[Nino Rota]] è tra le migliori che siano mai state realizzate, ma perché i personaggi sembrano muoversi con la musica dentro di loro (gioiosa, lussuriosa, eccitante, dubbiosa, triste). Fellini ha lavorato in Italia in un'epoca di dialoghi doppiati, e qualche volta ha inserito musica ad alto volume mentre filmava le scene. Questo è il motivo per cui sembra che i personaggi seguano ritmi non udibili.