Europa: differenze tra le versioni

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Renaud Camus
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*L'Europa odierna ha rifiutato non solo ogni riferimento a Gesù Cristo ed anzi a Dio, ma perfino di rifarsi alle proprie radici storiche, che sono cristiane: si tratta di un vero e proprio rinnegamento del passato. Questo rifiuto di riconoscere le proprie radici e basi religiose manifesta una mentalità secolarizzata antitetica a quella tradizionale, che ha fatto grande l'Europa. ([[Marta Sordi]])
*L'Europa! Ove chi fatica muore dalla fame e gli oziosi nuotano nell'abbondanza e nella lussuria, ove poche famiglie signoreggiano le Nazioni e le mantengono in un perpetuo stato di guerra colle altisonanti parole di patriottismo, lealtà, onore della bandiera, gloria militare, ove una metà del popolo è schiava e l'altra metà fa giustizia, bastonando gli schiavi quando hanno l'ardire di lamentarsi!... ([[Giuseppe Garibaldi]])
*L'Europa, quella che ha composto il "Quintetto" di [[Franz Schubert|Schubert]] o "[[Carlo Emilio Gadda|Quer pasticciaccio brutto de via Merulana]]", aveva un'idea di eccellenza, di superamento di se stessa. L'[[uguaglianza]] forzata culturale ha ridotto l'Europa a una imbecillità. ([[Renaud Camus]])
*L'Europa termina al confine sovietico. C'è qualcosa di sospetto nel desiderio della potenza egemonica di ieri di metter su casa con chi per tanto tempo ha occupato. ([[Ralf Dahrendorf]])
*L'Europa vede un progetto di conquista, in passato resistevano, ma oggi la reazione è: "Poveri conquistatori, spero non abbiano problemi". È come se [[Elisabetta I d'Inghilterra|Elisabetta d'Inghilterra]] avesse detto della Invincibile Armada: "Quei poveri spagnoli, con quel mare cattivo, sono preoccupata". ([[Renaud Camus]])
*La dimensione dell'Europa non è lo spazio, che la ridurebbe ad un appendice della penisola asiatica, ma il tempo, la storia, la tradizione, il passato. ([[Roberto de Mattei]])
*La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo. ([[Altiero Spinelli]])
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*Noi confidavamo in Jaurès e nell'internazionale socialista, credevamo che i ferrovieri avrebbero preferito far saltare le rotaie che portare i loro compagni al fronte come bestie al macello, noi contavamo sulle donne, che avrebbero negato i loro figli e i loro sposi al Moloc, eravamo convinti che nel supremo momento si sarebbe manifestata, trionfando, la forza spirituale e morale dell'Europa. Il nostro idealismo comune, il nostro ottimismo determinato dal progresso ci fece misconoscere e disprezzare il comune pericolo. ([[Stefan Zweig]])
*{{NDR|in risposta alla domanda: «Si considera un' artista americana?» postale da [[Francesco Bonami]]}} Non c'è dubbio. Quando dalla [[Francia]] sono arrivata negli [[Stati Uniti]], ho trovato un'atmosfera che mi ha permesso di fare ciò che volevo. Credo che in Europa fossi stata «eccessivamente» educata; qui sono stata capace di dire «no» alla mia educazione. Sono stata libera di esprimere tutta la mia irruenza. In [[America]] ho trovato la mia [[indipendenza]]. Qui, se continui a ripetere la stessa cosa, puoi convincere la gente; in Europa questo non è possibile. ([[Louise Bourgeois]])
*Non è una teoria, un concetto o una nozione: è un fatto. I popoli europei sono sostituiti da popoli non europei. Lo comprendi dalla demografia, paragonando i non europei e gli europei dall'età: la proporzione è ancora bassa per le persone sopra i settant'anni, ma è enorme sotto i cinque. ([[Renaud Camus]])
*Notiamo che l'incivilimento europeo è frutto di infinite guerre e della larghissima distruzione dei deboli compiuta dai forti; con quelle sofferenze si è comprata la prosperità presente; ciò è bene o è male? ([[Vilfredo Pareto]])
*Se mai l'Europa si darà una vera costituzione, sarà quando avrà intrapreso una profonda riflessione su sé medesima, ancora una volta a confronto con l'America. Questa volta per rispondere alla domanda: chi davvero noi siamo, che cosa davvero ci distingue, sempre che si voglia essere qualcuno e qualcosa, e non una semplice propaggine. Il Tocqueville di cui oggi avremmo bisogno sarebbe quello che fosse capace di renderci consapevoli, nelle differenze, della nostra identità. ([[Gustavo Zagrebelsky]])